20/11/2018, 13.01
INDIA
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India: oltre 1000 persone ai funerali di p. Antonio Grugni, ‘povero tra i poveri’ (Foto)

Le esequie si sono svolte ieri nella cattedrale di Warangal, in Telangana. A dare l’ultimo saluto al missionario italiano c’erano anche tanti non cattolici, che p. Antonio aveva scelto di servire donando tutto se stesso.

Fatimanagar (AsiaNews) – Oltre mille persone, sia cristiani che fedeli di altre religioni, hanno partecipato ieri ai funerali di p. Antonio Grugni, missionario del Pime in India per 40 anni che si è spento due giorni fa. Lo racconta ad AsiaNews p. Rayarala Vijay Kuman, superiore regionale del Pime, che ha concelebrato la messa nella cattedrale di Warangal (in Telangana) insieme al vescovo locale, mons. Udumala Bala Show Reddy. A rendere l’ultimo omaggio a “colui che ha creato la comunità cristiana” di Warangal, dice il superiore, “c’erano tanti poveri. I suoi poveri. Quelli che p. Antonio aveva scelto di servire per tutta la vita, rinunciando ai vestiti nuovi e a cose che lui riteneva superflue, come gli smartphone che riceveva in regalo e che lui donava a sua volta. Sono i poveri che egli non ha voluto abbandonare nemmeno in punto di morte, nonostante avesse la possibilità di tornare in Italia per ricevere cure migliori”. L’ultimo pensiero del medico missionario originario di Legnano, riporta p. Kumar, “è stato proprio per i malati e i poveri. Era preoccupato per loro. Mi ha detto: ‘Chi si prenderà cura di loro?’”.

Questa oggi è la sfida per la diocesi di Warangal, dove operava p. Antonio, e per tutto il Pime in India: chi saprà raccogliere la grande eredità del sacerdote, che ha speso la sua vita per curare malati di lebbra, Hiv e Tbc. Grazie all’associazione da lui fondata nel 2005, la “Sarva Prema Welfare Society” (Società dell’amore per il benessere universale), migliaia di persone sono guarite. “I suoi collaboratori laici – aggiunge p. Kumar – vogliono portare avanti l’impegno del missionario”.

Il riferimento ai poveri è stato evidenziato anche da p. Ferruccio Brambillasca, superiore generale dell’istituto, nel messaggio di condoglianze inviato per i funerali. P. Antonio, scrive, “è morto nella Giornata mondiale dei poveri, proclamata da papa Francesco lo scorso anno. Sicuramente padre Grugni continuerà con la sua preghiera dall’alto a proteggere i poveri, gli ammalati e gli abbandonati che ha incontrato nel suo cammino terreno”.

Il superiore in India riferisce che “il valore della missione di p. Grugni era la sua carità, la disponibilità verso tutti. Tutta la sua vita è stata una testimonianza vivente del Vangelo, una sete spirituale al servizio degli altri”.

P. Kumar sottolinea che p. Antonio era l’ultimo missionario italiano del Pime a Warangal: “Tutti noi ci stiamo interrogando se il Pime morirà con lui o verrà rivitalizzato. Il vescovo ci ha chiesto di rimanere e continuare nel servizio alla popolazione e nell’opera di evangelizzazione”. “Noi cristiani dobbiamo essere come il ‘Vangelo della rosa’ – conclude – un’espressione del Mahatma Gandhi che p. Grugni ripeteva sempre: dobbiamo entrare nella vita dell’altra persona, condividere il suo dolore, accompagnare le famiglie, avere rapporti personali per comunicare al fianco di ognuno il Vangelo e l’amore di Gesù. È facile condividere le idee con i poveri, ma è difficile condividere la loro povertà. Questo è quello che ha fatto per tutta la vita p. Grugni, un povero con i poveri”.

Funerali di padre Antonio Grugni
Funerali di padre Antonio Grugni
Funerali di padre Antonio Grugni
Funerali di padre Antonio Grugni
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Funerali di padre Antonio Grugni
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