05/05/2015, 00.00
IRAN
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Iran, Rouhani rilancia lo Stato laico: La polizia non deve imporre la morale islamica

Il presidente iraniano spiega: “La pubblica sicurezza ha il diritto e il dovere di rispettare e far rispettare la legge. Non ha invece alcun titolo per interpretare l’islam o costringere la popolazione a fare lo stesso”. Dalla sua elezione, il politico ha portato avanti una campagna per alleggerire la pressione religiosa sulla società. L’Assemblea degli esperti lo critica: “Il governo è tenuto a mettere in pratica le leggi dell’islam, e non può dire di no”.

Teheran (AsiaNews) – La pubblica sicurezza di uno Stato, anche di una Repubblica islamica, “non ha il compito di guidare il comportamento religioso della popolazione. I poliziotti hanno il diritto e il dovere di portare manette e pistole per tutelare la legge e la giustizia; non devono invece agire come se fossero religiosi”. Lo ha detto il presidente iraniano Hassan Rouhani in un discorso pubblico pronunciato davanti agli insegnanti nella capitale Teheran.

Il leader politico è considerato un moderato e, dalla sua elezione nel 2013, ha inviato segnali distensivi alla comunità internazionale. Sotto la sua presidenza è stato raggiunto l’accordo sul programma nucleare iraniano, che ha interrotto anni di isolamento e di pesanti sanzioni contro la Repubblica islamica; inoltre, in diverse occasioni pubbliche ha parlato contro l’ingerenza religiosa nella vita pubblica.

La scorsa settimana alcuni parlamentari conservatori, vicini all’establishment religioso, lo hanno accusato proprio per le sue posizioni sulla pubblica sicurezza. Il capo di Stato aveva infatti ricordato proprio ai comandanti della pubblica sicurezza che “la polizia deve soltanto mettere in pratica e far rispettare la legge, non interpretarla”.

Parlando con i docenti, Rouhani è voluto intervenire di nuovo sull’argomento: “Se dessimo alla polizia l’impressione di poter interpretare l’islam, ci sarebbe il caos. Gli insegnanti delle scuole, delle università e ovviamente dei seminari religiosi hanno la missione di comprendere meglio degli altri e spiegare la religione. Siete voi che avete la responsabilità di insegnare e spiegare l’islam. Ma non possiamo dire a chiunque che ha gli stessi diritti”.

Tornando su una proposta di legge del 2014, che voleva dare ai poliziotti e ai membri dei corpi religiosi volontari il potere di imporre “con la forza” alle donne di indossare il velo, il presidente ha aggiunto: “Non dovremmo concentrarci troppo su una singola questione, come quella del velo, per prevenire il vizio nella società”.  

Queste posizioni non sono piaciute all’Assemblea degli esperti, il più importante organismo religioso del Paese, che elegge la Guida suprema. L’ayatollah Mohammad Yazdi, a capo dell’Assemblea, ha commentato: “Il governo è tenuto a mettere in pratica le leggi dell’islam, e non può dire di no”. 

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