22/04/2006, 00.00
IRAQ
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Iraq, è al Maliki il candidato premier sciita

Oggi la nomina da parte dell'Alleanza irachena unita; nessuna opposizione da sunniti. Attesa nel pomeriggio la ratifica da parte del Parlamento.

Baghdad (AsiaNews) –  Un governo di unità nazionale, impegnato nella lotta a terrorismo e corruzione. Lo promette il candidato premier iracheno, Jawad al Maliki, nominato ufficialmente oggi dall'Alleanza irachena unita - la lista unica sciita vincitrice delle elezioni di dicembre - dopo la rinuncia dell'ex primo ministro Ibrahim al Jaafari.

L'annuncio della nomina di al Maliki - numero due del partito Dawa - è stato dato stamattina dal capo del Consiglio supremo della rivoluzione islamica (Sciri), Abdel Aziz al Hakim.

Al Maliki ha promesso che, se avrà mai l'incarico ufficiale di formare il futuro governo, "l'efficienza e l'assoluta onestà saranno i criteri per scegliere i ministri". Durante una riunione con i dirigenti della coalizione sciita, al Maliki ha spiegato che lavorerà per un governo di unità nazionale "che affronti le sfide del terrorismo e della corruzione". Egli ha inoltre ringraziato il premier uscente Ibrahim Jaafari per il "coraggio mostrato in questa fase delicata" rinunciando all'incarico.

Il neo candidato, la cui nomina fa uscire dall'empasse i negoziati per la formazione del nuovo governo a più di quattro mesi dalle elezioni, è uno stretto alleato di Jaafari. Di recente ha guidato un Comitato per l'allontanamento dalla vita pubblica di alcuni membri del partito Baath di Saddam Hussein. La sua nomina sembra comunque gradita anche ai sunniti, che hanno preannunciato di non contrastarlo. Zhafer al-Ani, portavoce del Fronte nazionale di concordia, ha dichiarato: "Accogliamo la scelta di al Maliki e crediamo che ora si possa formare in Iraq un governo di unità nazionale, non settario".  

La nomina del premier dovrà essere ratificata nel pomeriggio a Baghdad in una riunione dei 275 parlamentari iracheni. Oltre al primo ministro si aspettano le nomine del presidente della Repubblica (curdo), dei suoi due vice (sciita e sunnita), del presidente del Parlamento (sunnita) e rispettivi vice (sciita e curdo).

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