09/05/2009, 00.00
PAKISTAN
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Islamabad, offensiva finale contro i talebani. Un milione di civili in fuga

di Qaiser Felix
Governo provinciale e Nazioni unite denunciano una emergenza umanitaria nello Swat: servono cibo e generi di prima necessità. Il bilancio degli scontri è di 170 vittime fra i fondamentalisti e 10 soldati uccisi. Gli Stati Uniti approvano un piano di aiuti di 1,9 miliardi di dollari.
Islamabad (AsiaNews) – È di 170 vittime fra i talebani e 10 fra i soldati dell’esercito pakistano il bilancio provvisorio dell’offensiva finale lanciata contro i fondamentalisti islamici nella valle di Swat. Altre sei persone, di cui non si conosce l’identità, sono morte in un attacco missilistico statunitense nella provincia pachistana del Waziristan Meridionale, al confine con l’Afghanistan. Intanto si consuma una tragedia umanitaria dalle proporzioni sempre più vaste: funzionari del governo provinciale e Commissione Onu per i rifugiati parlano di “più un milione di sfollati” in fuga dalle zone di guerra.
 
Il maggiore Athar Abbas, portavoce dei militari, conferma che l’esercito ha lanciato “una offensiva su vasta scala” nello Swat, che ha costretto alla ritirata le milizie talebane. Le operazioni, alle quali partecipano tra i 12mila e i 15 mila soldati, continueranno “sino alla logica conclusione”, la “completa eliminazione degli estremisti” dall’area. I talebani, denuncia il portavoce militare, cercano di impedire l’esodo delle famiglie in fuga, utilizzando i profughi come scudi umani e ostaggi; per questo l’esercito si muove “con molta cautela”, per ridurre al minimo i rischi per la popolazione civile.
 
Sarebbero circa 4mila i militanti armati impegnati nella guerra contro l’esercito, la maggior parte dei quali originari dello Swat. Ai talebani pakistani si sono aggiunte alcune milizie provenienti dall’Afghanistan e combattenti islamici tagiki e uzbeki. A finanziare la loro lotta armata, conclude il portavoce militare, contribuiscono anche i proventi legati al traffico di droga prodotta e distribuita nel vicino Afghanistan.
 
Intanto funzionari governativi della North West Frontier Province (Nwfp) e l’Alto commissario Onu per i rifugiati parlano di emergenza umanitaria con “più di un milione di persone” in fuga dalla zona di guerra. Wajid Ali Khan, Ministro per l’ambiente della Nwfp, lancia un appello alla comunità internazionale perché siano forniti “cibo e generi di prima necessità ai profughi”. Le Nazioni Unite riferiscono di circa 200mila rifugiati che hanno raggiunto zone sicure della Nwfp, non coinvolte dal conflitto; nei prossimi giorni dovrebbero arrivare altre 300mial persone. Dall’agosto scorso più di 550mila persone sono fuggite dalla guerra nei distretti di Lower Dir, Buner e Swat.
 
Il governo degli stati Uniti ha infine approvato un piano di aiuti complessivo per il Pakistan di 1,9 miliardi di dollari, con un contributo ulteriore di 591 milioni rispetto alla cifra iniziale. Nei giorni scorsi Washington aveva esercitato pressioni verso Pakistan e Afghanistan, mettendo sul piatto della bilancia un corposo finanziamento in cambio di misure concrete contro le milizie talebane. I fondi serviranno a sostenere l’agricoltura locale e garantire cibo alla popolazione, migliorare la sicurezza interna e il livello di l’istruzione.
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