27/04/2022, 11.24
PAKISTAN
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Karachi: separatisti beluci dietro all'attentato contro l'Istituto Confucio

di Shafique Khokhar

A condurre l'attacco pare sia stata un'insegnante elementare. Da inizio anno i militanti hanno condotto almeno tre grandi operazioni contro obiettivi cinesi o le Forze di sicurezza del Pakistan. Pechino ha esortato il nuovo governo a prendere provvedimenti.

Karachi (AsiaNews) - Tre insegnanti cinesi e un autista pachistano: sono le vittime di un attentato, presumibilmente suicida, rivendicato ieri dall’Esercito di liberazione del Balucistan (Bla). L’esplosione ha squarciato il tetto di un minibus che stava lasciando la sede dell’Istituto Confucio dell’Università di Karachi, ferendo altre quattro persone.

I separatisti della brigata Majeed, definendo l’attacco “un nuovo capitolo nella storia della resistenza beluci”, hanno pubblicato una foto di Shari Balush, o Bramsh secondo il nom de guerre che si era scelta, la loro “prima donna kamikaze” (v. foto). Nei filmati delle telecamere a circuito chiuso dell’ateneo si vede una donna aggirarsi vicino al cancello d’ingresso dell’Istituto prima della detonazione. Un funzionario della squadra degli artificieri pachistani ha detto al quotidiano Dawn che "l'attentatore suicida deve aver trasportato dai 5 ai 10 kg di esplosivo".

Quello di ieri è il primo presunto attentato suicida in cui è coinvolta una donna proveniente da una famiglia relativamente benestante. Shari Balush faceva l’insegnante in una scuola elementare del distretto di Kech dopo aver ottenuto una laurea in zoologia all’Università del Balucistan e un master alla Allama Iqbal Open University. Era madre di due bambini di meno di cinque anni e figlia di un direttore di un’agenzia governativa. Il marito lavora come dentista e il cognato fa l’insegnante. Questo contesto di provenienza ha sollevato diverse domande tra gli analisti: non è chiaro come a partire dal 2021 i separatisti del Balucistan siano riusciti a coinvolgere nelle loro fila sempre più attentatori giovani e istruiti; ritenendo un successo l’assalto di ieri, è probabile che in futuro recluteranno anche più donne, dicono gli esperti

Il Balucistan è la provincia più grande, ma più povera e meno abitata del Paese, e confina con l’Iran e l’Afghanistan. I gruppi di etnia beluci sostengono che il loro territorio sia stato incorporato con la forza nel 1947, al tempo della partizione con l’India. 

Quella attuale è considerata la quinta ribellione del Balucistan, iniziata nel 2000 e finora la più lunga. Dall’inizio di quest’anno le milizie separatiste hanno condotto altri tre grandi attacchi contro i civili o le Forze di sicurezza del Pakistan. Il 25 gennaio un gruppo di terroristi ha attaccato la cittadina di Kech, uccidendo una decina di militari. Una settimana dopo ci sono stati degli scontri nei distretti di Noshki e Panjgur e la tensione è durata per oltre 60 ore.

A essere presi di mira anche in quel caso erano stati obiettivi legati a Pechino: l’Esercito di liberazione del Balucistan da tempo si oppone agli investimenti cinesi in Pakistan sostenendo che non vadano a beneficiare la popolazione locale, ma al contrario privino la regione delle sue ricchezze naturali. Migliaia di cinesi, per la maggior parte coinvolti nei progetti della Belt and Road Initiative, lavorano in Pakistan. Tra i principali progetti della Cina in Balucistan c'è il porto di Gwadar, situato sul Mar Arabico, dove passa il petrolio mediorientale diretto in Asia orientale. L'anno scorso il Bla ha rivendicato un'operazione contro gli ingegneri cinesi che lavoravano al porto.

Pechino ha condannato l’attentato di ieri e ha esortato il nuovo governo di Islamabad a “lottare risolutamente contro le organizzazioni terroristiche coinvolte nel caso".

Interpellato da AsiaNews, Muhammad Fahim Saleem, un attivista locale, ha detto che "questi insegnanti hanno lasciato il loro Paese per insegnare ai nostri bambini. Molti cinesi in Pakistan finora sono state vittime di terrorismo eppure il disinteresse nei loro confronti è spaventoso”. "Non dimenticheremo il loro sacrificio - ha aggiunto l’attivista - che rafforzerà ulteriormente l'amicizia tra Pakistan e Cina".

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