02/11/2009, 00.00
AFGHANISTAN
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Karzai dichiarato presidente. Cancellato il ballottaggio

di Soraya Rahmani
Determinante il ritiro dell’altro unico candidato, Abdullah Abdullah. Tutti temevano una nuova tornata elettorale. Forse si prepara un governo di unità nazionale. Dubbi su Obama e su una possibile sua decisione di inviare nuove truppe. Ripensare a ricostruire il Paese non solo con i militari.

Kabul (AsiaNews) La Commissione elettorale del Paese ha dichiarato Hamid Karzai nuovo presidente dell’Afghanistan, cancellando il ballottaggio che doveva tenersi il 7 novembre prossimo, dopo che l’unico altro candidato, Abdullah Abdullah, si è ritirato.

Per partecipare al ballottaggio, Abdullah aveva richiesto il cambio della commissione elettorale, accusata di aver avallato i brogli a favore di Karzai durante la prima tornata elettorale il 20 agosto scorso.

“Poiché Hamid Karzai ha ottenuto la maggioranza dei voti al primo turno – ha detto un portavoce della Commissione – e poiché egli è il solo candidato per il secondo turno… è dichiarato presidente eletto dell’Afghanistan”.

La cancellazione del ballottaggio era quasi prevista. Karzai, le potenze occidentali, gli organizzatori delle elezioni erano restii a riaprire le urne per timore di nuovi attacchi e minacce dei talebani, mentre si avvicina il lungo inverno afghano. Per diverso tempo si è pensato a un governo di coalizione nazionale, in unità fra Karzai e Abdullah, ma si doveva trovare la via legale per arrivare a questo.

In ogni caso il potere politico di Karzai viene ridotto e non si conosce a tutt’oggi se Barack Obama invierà le 40 mila truppe in aggiunta ai contingenti già presenti, richiesti dalle Forze Nato nel Paese.

Finora Obama aveva rimandato la decisione, attendendo i risultati delle elezioni afghane.

Secondo fonti di AsiaNews nel Paese, lo stallo elettorale ha minato la già fragile reputazione di cui godono il governo di Kabul, le organizzazioni internazionali e il contingente straniero tra la popolazione. Esperti locali dicono che l’intero Paese dovrebbe essere oggetto di una ricostruzione prima di tutto qualitativa, che abbracci tessuto sociale, classe dirigente, scuole, strade e ospedali. La L’aspetto “quantitativo” dei soldati è secondario.

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