Khyber Pakhtunkhwa: stop a borse di studio a 600mila studentesse, rischio abbandono scolastico
Nella provincia nord-orientale del Pakistan il governo locale non versa più da tre anni i fondi destinati alle studentesse delle scuole pubbliche. Un contributo esiguo di 200 rupie (60 centesimi di euro) ogni sei mesi, ma fondamentale per la frequenza femminile nelle aree rurali. In tutto il Paese, la spesa per l’istruzione è in calo e il 38% dei minori, soprattutto ragazze, resta fuori dalla scuola e aumentano matrimoni precoci e lavoro forzato.
Peshawar (AsiaNews) - Nel Khyber Pakhtunkhwa, tormentata provincia del nord-ovest del Pakistan, un programma che prevedeva l’erogazione di borse di studio alle ragazze iscritte nelle scuole pubbliche è di fatto sospeso da tre anni. Secondo fonti del dipartimento per l’Istruzione primaria e secondaria, il governo non ha più versato gli importi previsti dal 2022, bloccando un’iniziativa che per oltre un decennio aveva contribuito a ridurre il tasso di abbandono scolastico femminile nelle aree rurali.
Il programma era stato introdotto nel 2008 dal governo provinciale, al tempo guidato dall’Awami National Party (ANP), con l’obiettivo di aumentare la frequenza scolastica delle ragazze e contrastare l’abbandono precoce. Ogni studentessa dalla sesta alla decima classe riceveva un contributo esiguo ma fondamentale: si parla di 200 rupie (pari a 60 centesimi di euro) ogni sei mesi, a condizione di mantenere almeno l’80% di presenza a scuola.
Secondo i dati del dipartimento dell’Istruzione, sarebbero necessari 3,8 miliardi di rupie all’anno per coprire le spese per circa 600mila beneficiarie nella provincia. Ma da tre anni i documenti per lo sblocco dei fondi continuano a rimbalzare tra i dipartimenti delle Finanze e dell’Istruzione, senza che nessuna somma sia mai stata erogata.
L’attuale governo provinciale, guidato dal Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI), il partito da cui proviene l’ex premier Imran Khan, ora in carcere, aveva persino annunciato un aumento del contributo a 500 rupie (1,50 euro) per studentessa. Tuttavia nonostante la promessa, i fondi non sono mai stati messi a disposizione.
Una dirigente di una scuola pubblica di Peshawar ha raccontato al quotidiano Dawn che le ragazze erano felicissime quando ricevevano la borsa di studio, e che con quei soldi compravano uniformi e materiale scolastico. Le scuole continuano a inviare regolarmente la documentazione necessaria al dipartimento dell’Istruzione, ma non ricevono alcuna risposta. “Studentesse e genitori ci chiedono continuamente quando arriverà il pagamento – ha continuato l’insegnante – ma non sappiamo più cosa rispondere”.
Un alto funzionario del dipartimento ha confermato che la responsabilità del blocco non ricade sul dipartimento per l’Istruzione, bensì su quelle delle Finanze. Quest’ultimo ha riferito che l’impatto delle borse di studio è minimo rispetto ai fondi stanziati, giudicando inefficace la spesa pubblica per un programma di questo tipo.
Gli insegnanti, tuttavia, raccontano una realtà diversa. Con l’avvio del programma l’iscrizione delle ragazze era aumentata e l’assenteismo diminuìto sensibilmente, soprattutto nei villaggi più isolati e nelle aree più povere.
Si tratta tuttavia di una situazione che si riflette anche a livello nazionale. Secondo un recente rapporto di Save The Children, la spesa pubblica del Pakistan per l’istruzione è ai minimi storici, nonostante 26 milioni di bambini, ovvero il 38%, sia fuori dal ciclo scolastico, una delle percentuali più alte a livello mondiale.
In base a documenti governativi, la percentuale del PIL destinata all’istruzione è diminuita costantemente dal 2018, quando era compresa tra il 2% e lo 0,8%. Dall’inizio dell’ultimo anno fiscale, da luglio 2024 a marzo 2025, la spesa per l’istruzione è diminuita del 29%.
Un altro problema riguarda le calamità climatiche, come le ondate di calore, che impongono la chiusura delle scuole. Le alluvioni del 2022, hanno interrotto l’educazione di quasi 3 milioni di minori.
Non solo nel Khyber Pakhtunkhwa, anche nel resto del Paese la situazione è più complicata per le ragazze: in Belucistan, nel Pakistan sud-occidentale, il 75% delle ragazze non frequenta la scuola, finendo vittima di matrimoni precoci o di lavoro forzato. Dati del 2021 mostrano che quasi un bambino su 10 di età compresa tra 10 e 14 anni, mentre si stima che 19 milioni di ragazze si sposino prima del loro diciottesimo compleanno.