16/07/2007, 00.00
CINA
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L'ala "liberale" del Partito, chiede l'immediata ripresa delle riforme democratiche

Secondo tale componente, è urgente riprendere le riforme sociali e democratiche volute da Deng e fermate dopo il 1989. Il boom economico senza democrazia ha causato corruzione e ingiustizie sociali, che sfociano in proteste di massa. Ma Hu Jintao propugna un eterno potere del Pc e una politica “passo-dopo-passo”.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il Partito comunista cinese non ha portato avanti le riforme politiche e sociali indicate da Deng Xiaoping. Questo ha causato il diffondersi della corruzione e ampie ingiustizie sociali, causa delle frequenti proteste di massa che il sistema politico non riesce a gestire. E’ la critica dei liberali del Pc, che ritengono necessario riprendere subito le riforme, limitando il potere del Partito e aumentando le forme democratiche di base.

Lo Yanhuang Chunqiu, ritenuto il giornale più progressista del Paese, osserva che dopo “il disordine politico del 1989” (un riferimento alle proteste pro-democrazia degli studenti, stroncate dall’esercito a piazza Tiananmen con migliaia di morti), sono state portate avanti le riforme commerciali che hanno trasformato il Paese in una delle maggiori economie mondiali; ma le riforme verso la democrazia non sono progredite, anzi sono “regredite in modo grave”. Mentre Deng ha indicato di limitare l’eccessivo potere del Pc e di separarlo dal Governo, al contrario c’è stata – cita l’articolo - la reintroduzione ad ogni livello di agenzie del Pc parallele alle attività di governo, il rallentamento nell’introduzione di una democrazia di base nelle zone rurali e l’insuccesso del ruolo di controllo dell’Assemblea nazionale del popolo (il Parlamento nazionale). Questo monopolio del potere da parte del Pc e della burocrazia e la mancanza di effettivi meccanismi democratici e di controllo sui governi, hanno portato a una diffusa corruzione, ad un’ampia ingiustizia sociale e, di conseguenza, alle frequenti proteste di massa.

“La riforma [politica] deve avere tempi precisi di attuazione” dice l’articolo citando Deng, che sperava di completarla entro 10 anni dal 13mo Congresso del Pc. C’è una critica diretta agli attuali leader, “privi di decisione e fiducia” e riluttanti “ad assumersi i rischi politici necessari”.

All’opposto il presidente Hu Jintao, in un discorso alla Scuola centrale del Pc, ha insistito che occorre mantenere il ruolo dominante del Pc e pensare ai cambiamenti con un approccio “passo-dopo-passo”.

Esperti osservano che prima dei grandi eventi politici nazionali, come l’assemblea quinquennale del Pc prevista per l’autunno, ci sono dibattiti ampi e abbastanza liberi, ma il rischio è che non saranno consentiti dopo che gli attuali leader avranno rinsaldato il potere nel Congresso. Il giornale Southern Metropolis News di Guangzhou osserva che “nella stampa 5 anni fa, prima del 16mo congresso del Pc, c’è stato un dibattito davvero aperto circa i cambiamenti politici”, ma poi non è proseguito.

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