01/08/2016, 15.06
PAKISTAN – GMG
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La Chiesa pakistana deve imparare dai giovani andati a Cracovia

di Shafique Khokhar

I giovani che sono partiti per la Polonia hanno avuto difficoltà ad ottenere il visto. Ma nei prossimi giorni torneranno in Pakistan e possono essere di esempio per tutti i cattolici. Il sacerdote invita i vertici ecclesiastici a preparare in anticipo la prossima Giornata mondiale della gioventù.

Lahore (AsiaNews) – In un Paese che discrimina e mette ai margini le minoranze, i giovani cattolici pakistani non vedevano l’ora di partecipare alla Giornata mondiale della gioventù a Cracovia, il cui programma si è concluso ieri con un incontro dedicato ai 20mila volontari. È il senso del commento di p. Bonnie Mendes, sacerdote della diocesi di Faisalabad e segretario esecutivo dell’Ufficio per lo sviluppo umano della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc-Ohd). Ad AsiaNews parla delle difficoltà nell’organizzare la partenza dei giovani, per i quali l’ottenimento del visto di viaggio non è così scontato come in altri Paesi. Anche se non ci sono stati grandi preparativi e la delegazione non era numerosa, “siamo pronti a ricevere i minimi benefici che l’evento ci potrà dare”.

Il sacerdote ritiene che per cogliere tutte le opportunità che simili incontri offrono, bisogna prepararsi al massimo e con largo anticipo. Perciò invita i vertici della Chiesa a programmare fin da subito la partecipazione alla prossima Gmg che si terrà a Panama. Di seguito il commento (traduzione a cura di AsiaNews).

Cosa mi aspetto di ricevere dalla Giornata mondiale della gioventù di Cracovia? In Pakistan nella vita di tutti i giorni si affrontano vari tipi di sfide. È difficile focalizzarsi su un particolare obiettivo. È in questo contesto che i giovani cattolici pakistani hanno chiesto di andare in Polonia. A differenza degli altri Paesi in cui ai giovani non serve il visto, o nel caso in cui sia necessario essi sono sicuri di ottenerlo, nel nostro caso i giovani cattolici non hanno la sicurezza se potranno viaggiare o meno, fino all’ultimo mese.

Nonostante la difficile situazione in Pakistan a causa delle discriminazioni, i giovani cattolici erano entusiasti all’idea di andare in Polonia, ma la pianificazione della Giornata mondiale della gioventù non è stata visibile. Non è stata fatta molta pubblicità all’incontro. E anche se non abbiamo fatto grandi preparativi per questo evento mondiale, siamo pronti a ricevere ogni minimo beneficio che esso ci potrà dare.

Alcuni giovani cattolici pakistani stanno scrivendo email dalla Polonia in cui affermano di non conoscere molti dei rappresentanti provenienti dal Paese. Io credo che sarebbe stato davvero difficile per qualsiasi direttore nazionale giovanile mettere insieme l’intera delegazione pakistana e portarla alla Giornata mondiale. Dato il contesto, dobbiamo essere soddisfatti anche solo di quel poco che riceveremo da Cracovia.

Il programma delle Giornate mondiali della gioventù risale al 1986, quando san Giovanni Paolo II ha invitato i giovani cattolici a prepararsi alle sfide della nostra epoca. Da quel momento gli appuntamenti della Gmg si sono svolti a distanza di due o tre anni. Anche se il nome è Giornata mondiale della gioventù, essa dura una settimana. È la seconda volta che il programma si svolge in Polonia. L’ultima occasione è stata nel 1991, mentre avveniva il crollo del regime sovietico. Quella di quest’anno è stata la 31ma Gmg, dal tema: “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia”.

Nel momento in cui si conclude un programma, viene svelato dove e quando si svolgerà il prossimo e quale sarà il tema.

Ma ora dobbiamo essere seri e programmare la prossima Gmg. Ciò significa tenere incontri in maniera regolare nelle parrocchie attive – se non è possibile in tutte – sul tema della Gmg. I giornalisti devono scrivere di questo, in particolare in lingua urdu.

Credo che sia molto importante organizzare ogni mese un incontro dei giovani cattolici pakistani. Le chiese in cui i giovani non si incontrano in modo regolare continueranno a svolgere programmi stagionali, come quelli dedicati al Natale o alla Quaresima.

Io ritengo che l’educazione avvenga nei programmi di formazione per i giovani a cadenza regolare. Si devono coinvolgere i giovani e il percorso è importante. I partecipanti imparano sempre dal percorso. I programmi stagionali vanno e vengono, e dipendono dal talento degli individui. I programmi regolari [invece] coinvolgono tutti. Persino la persona con meno talento può dare il proprio contributo e a volte rivelarsi un grande allievo e collaboratore alle attività di sviluppo dei giovani.

Non vedo l’ora che le Commissioni giovanili svolgano un simile ruolo, dando inizio alle discussioni per la prossima Gmg e allo stesso tempo traendo insegnamenti dai giovani cattolici pakistani che hanno partecipato alle varie Gmg. Deve esserci una raccolta dati di tutti coloro che hanno partecipato ai programmi. Dobbiamo iniziare ora la fase di iscrizione alla prossima Gmg.

Se lavoriamo e programmiamo in maniera sistematica, andremo molto avanti. Per il momento dobbiamo prendere tutto ciò che possiamo da quello che i giovani porteranno dalla Polonia. I giovani cattolici pakistani devono organizzare opere pratiche di misericordia. Questo sarà un risultato positivo che la Commissione giovanile potrà presentare al mondo intero. Il Pakistan ha enormi problemi, fateci vedere come i giovani cattolici possono trovare la soluzione ai problemi. Il mondo ha bisogno di amore, perdono e misericordia. Fateci essere messaggeri della Buona Novella.

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