24/09/2009, 00.00
IRAN - ONU
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La Russia più vicina agli Usa per le sanzioni contro Teheran

Medvedev ha avuto un incontro con Obama. All’Assemblea Onu Ahmadinejad si mostra aperto a “stringere tutte le mani” amiche e attacca Israele e gli Usa. Il 1° ottobre l’incontro del 5+1 a Ginevra, dove potrebbero scattare sanzioni più dure contro Teheran.

New York (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente russo Dimitri Medvedev ha fatto capire di essere pronto a maggiori sanzioni contro l’Iran, se esso continua a rifiutare di collaborare con l’Onu sul suo programma nucleare.

In margine all’Assemblea generale dell’Onu, Medvedev si è incontrato con il presidente Usa Barak Obama e ha commentato che in certi casi sanzioni più dure sono “inevitabili”. Fino ad ora la comunità internazionale non ha potuto applicare sanzioni efficaci perché Cina e Russia continuano a sostenere l’economia dell’Iran. Un inasprimento delle sanzioni è visto come necessario per costringere Teheran a fermare i suoi programmi nucleari che sembrano tendere al produrre armamenti nucleari.

Il tema delle sanzioni ha dominato l’incontro fra Obama e Medvedev. Il presidente Usa ha dichiarato che se l’Iran non risponde a seri negoziati, assicurando la comunità internazionale che “non sta sviluppando armi nucleari, allora dovremo ricorrere a ulteriori sanzioni”.

Da parte sua Medvedev ha detto che “di rado le sanzioni portano a risultati efficaci, ma in alcuni casi esse sono inevitabili”.

Le accresciute pressioni sull’Iran avvengono a una settimana dall’incontro dei “5+1” sulle ambizioni nucleari iraniane, il prossimo 1° ottobre. In preparazione, il segretario di stato Usa, Hillary Clinton, ha incontrato i suoi omologhi di Gran Bretagna, Francia, Germania, Russia e Cina.

Nel discorso tenuto ieri all’Assemblea Onu, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad si è mostrato aperto, dicendo che il suo Paese è pronto a stringere “tutte le mani che onestamente vengono stese a noi”, con un sottile riferimento alle aperture di Obama. Egli ha anche assicurato che l’Iran vorrebbe “cancellare ogni escalation militare e eliminare tutte le armi nucleari, chimiche e batteriologiche”.

Durante il suo discorso egli ha attaccato “la politica inumana [di Israele] verso i palestinesi” e le campagne militari Usa in Iraq e Afghanistan. In opposizione alle parole di Ahmadinejad, alcuni delegati – della Francia e degli Usa – hanno abbandonato l’aula.

Teheran afferma che il suo programma nucleare ha solo fini civili, ma la comunità occidentale – e Israele – sospettano che l’Iran stia sviluppando armi nucleari.

Secondo osservatori, il cambiamento di pensiero della Russia sulle sanzioni pare dovuto al fatto che gli Stati Uniti hanno bloccato la costruzione di uno scudo antimissile di difesa vicino al confine con la Russia. Il progetto era molto criticato da Mosca.

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