21/02/2024, 09.19
GIAPPONE
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La fioritura dei ciliegi ‘sfratta’ gli sfollati del terremoto di Capodanno

La maggior parte degli sfollati del terremoto del primo dell’anno che ha colpito soprattutto la prefettura di Ishikawa sono ancora ospitati negli alberghi, ma la primavera e l’apertura della nuova tratta del treno ad alta velocità accelerano i tempi per la loro partenza dagli alberghi

Noto, Ishikawa (AsiaNews/Agenzie) – Il terremoto del primo dell’anno che ha colpito con una scossa di magnitudo 7,6 soprattutto la prefettura di Ishikawa è stato più mortale in Giappone negli ultimi otto anni, con 238 vittime accertate, 44.000 case completamente o parzialmente distrutte e circa 15 mila persone sfollate. La maggior parte sono stati accolti in hotel e locande che hanno retto alla scossa nelle prefetture limitrofe. Ma distanza di meno di due mesi dalla tragedia e con la macchina della ricostruzione che stenta a decollare - manca ancora la correrete e l’elettricità in diverse zone colpite -, gli sfollati devono affrontare un ulteriore problema: le strutture ricettive della zona entro l’inizio di marzo devono essere liberate per i turisti e le persone rimaste senza casa, lavoro e affetti, devono trovare sistemazioni alternative. 

Gli hotel e le locande che stanno offrendo un luogo di riparo dal rigido inverno giapponese di questo 2024 per queste persone si trovano in una situazione complessa: infatti è prevista l’inaugurazione del prolungamento della linea ferroviaria ad alta velocità Hokuriku Shinkansen da Kanazawa - capoluogo della prefettura di Ishikawa - a Tsuruga nella vicina prefettura di Fukui - il 16 marzo. Questa occasione, vista come un'opportunità per il settore alberghiero di riprendersi dalle ricadute del terremoto, arriva contemporaneamente allo sbocciare dei primi fiori di ciliegio dell’imminente hanami, che porta nel Paese del Sol Levante ogni anno milioni di turisti portando a un’impennata alle prenotazioni nella zona. Per questo le strutture necessitano che gli sfollati si trovino una nuova soluzione, resa difficile dalla lentezza con cui procedono i lavori post-sisma. Solo nella gettonatisisma - in chiave turistica - Kanazawa si contano oggi circa 5.200 sfollati ospitati nelle strutture alberghiere, che dovranno presto trovare una nuova collocazione.

Intanto la prefettura di Ishikawa ha avviato sessioni informative ed eventi di consultazione sulla futura sistemazione di queste famiglie entro l'inizio di marzo. Tra le opzioni già prese in considerazione ci sono gli alloggi pubblici - spesso usati dai servizi sociali - che al momento basterebbero solo per circa 330 sfollati -, e la riparazione delle case danneggiate di queste famiglie. Ma per questa ipotesi non ci sono tempi certi. Tra queste migliaia di persone con le vite “sospese” c’è anche Toshio Kobashi, 80 anni, fuggito a Kaga-Hyakumangoku dalla città di Wajima, che racconta: “Non posso tornare a casa perché le strade sono bloccate e gli alloggi temporanei più vicini sono già pieni”. 

“Se ci viene detto di spostarci, non c'è altra scelta che farlo", ha detto rassegnato Masayuki Tsubakihara, 47 anni, evacuato con sua madre in una locanda nella città di Komatsu. "Non so quando potremo trasferirci in altri alloggi temporanei, e sarà difficile andare al lavoro se viviamo in un posto molto lontano”.

L’unica “nota positiva” - ma che non ha ancora tempi certi - è che settimana scorsa sono iniziati i lavori di costruzione di 2.347 unità abitative temporanee nella prefettura di Ishikawa, che fa sapere di puntare ad arrivare a 4.000 entro la fine di marzo. Ma la cifra è molto inferiore alle 7.000 domande ufficiali presentate dai 15 mila sfollati.

 

In foto: un funzionario della prefettura di Ishikawa che fornisce informazioni sui nuovi alloggi per gli sfollati del terremoto in hotel e locande durante un incontro a Kaga 

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