01/03/2017, 10.56
RUSSIA
Invia ad un amico

La maggioranza dei russi non vuole digiunare in Quaresima

di Vladimir Rozanskij

Solo il 2% è disposto a impegnarsi nelle pratiche ascetiche dei 40 giorni. Il 30% cercherà di limitare l’assunzione di bevande alcoliche; il 15% è disposto a interrompere le relazioni sessuali; il 19% a rinunciare ai divertimenti e all’informazione d’intrattenimento. La Quaresima ortodossa esige una ferrea dieta vegana: completa astinenza da ogni cibo di origine animale. L’appartenenza all’Ortodossia è più un valore socio-culturale che religioso.

Mosca (AsiaNews) - Tre quarti dei russi (il 73%) intende continuare con il consueto regime alimentare durante la Quaresima, senza digiuni e astinenze. Secondo il calendario della Chiesa Ortodossa, la Quaresima è iniziata lo scorso lunedì 27 febbraio. Quest’anno gli ortodossi festeggiano la Pasqua nella stessa data dei cattolici (16 aprile), come succede ogni quattro-cinque anni. Le differenze dei due calendari, giuliano e gregoriano, portano infatti di solito a una distanza di 13 giorni (il 25 dicembre, giorno di Natale, cade così il 7 gennaio per i russi), ma la Pasqua si calcola diversamente, per via di divisioni ancora più antiche.

Secondo un sondaggio di uno dei principali istituti russi di statistica, il Centro “Levada”, il 18% degli intervistati è disposto a fare qualche piccolo sacrificio (rinunciare in parte alla carne o al vino); solo il 4% è intenzionato a seguire le rigide prescrizioni della Quaresima ortodossa, che estende a tutti i fedeli le regole monastiche della completa astinenza da ogni cibo di origine animale, quindi una ferrea dieta vegana, e questo solo nella Settimana Santa; appena il 2% è disposto a impegnarsi per tutti i quaranta giorni previsti.

Va detto che al digiuno quaresimale si lega in modo particolarmente significativo la stessa identità ortodossa, che attribuisce a queste pratiche ascetiche (con molti periodi di digiuno durante l’anno, non solo in Quaresima) un valore decisamente superiore a quanto esse siano considerate nella tradizione occidentale. Il sacrificio quaresimale non riguarda soltanto gli alimenti, ma l’intero stile di vita. Nel sondaggio, soltanto il 30% dei russi cercherà di limitare l’assunzione di bevande alcoliche; il 15% è disposto a interrompere le relazioni sessuali; il 19% a rinunciare ai divertimenti e all’informazione d’intrattenimento (nuova frontiera del digiuno ecclesiastico).

Tali statistiche rivelano che dopo la “rinascita religiosa” degli anni Novanta, seguita al crollo del regime ateista, , invece di aumentare, la pratica religiosa sta diminuendo in modo deciso. Sondaggi simili in Occidente si concentrano sulla frequenza alle funzioni religiose domenicali e festive, ma nella tradizione ortodossa, che pure considera importante tale frequenza, gli indicatori più importanti riguardano appunto le pratiche ascetiche come la Quaresima e i digiuni, proposti ai fedeli come il vero segno dell’appartenenza alla Chiesa stessa.

In realtà, la Chiesa Ortodossa russa non ha mai avuto una presenza così imponente nella vita del Paese. Dalle 6.800 chiese rimaste aperte nel 1986, alla fine del periodo comunista, si è passati alle oltre 30mila attuali, per 250 diocesi e più di 800 monasteri, servite da quasi 30mila sacerdoti. Si dice che il clero russo abbia ormai raggiunto le dimensioni di quello italiano, che ancora 50 anni fa superava le 50mila unità. Nel complesso la Chiesa russa non solo ha recuperato le dimensioni strutturali di prima della rivoluzione, ma si presenta oggi con una forza molto maggiore, più diffusa e capillare di quanto mai fosse stata nella sua storia; e questo a fronte di una partecipazione quasi soltanto nominale della popolazione, come confermano appunto le ultime statistiche.

La “rinascita religiosa” sembra oggi piuttosto ambigua, rappresentando più un fenomeno di identità socio-culturale che una vera conversione di massa: i russi si ritengono spesso “ortodossi non credenti”, o almeno “non praticanti” come moltissimi cristiani occidentali. La Russia in realtà è uno dei Paesi con la minore partecipazione alle pratiche religiose, tra quelli dell’Europa e dell’America. Peraltro, la Quaresima è iniziata con la “Domenica del Perdono”, in cui ciascuno chiede al suo prossimo di perdonare i suoi peccati: la conversione, dunque, è sempre possibile.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Continuano i lavori del Sinodo panortodosso
24/06/2016 15:15
Nižnij Novgorod, il pellegrinaggio della frontiera
01/06/2023 08:50
Il patriarca ecumenico Bartolomeo condanna l’invasione dell’Ucraina
25/02/2022 12:07
Ortodossi russi: finisce il carnevale, inizia la Quaresima
13/03/2021 10:01
L’insegnamento della religione a scuola allontana i russi dall’ortodossia
26/01/2010


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”