04/11/2011, 00.00
CINA
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La polizia fa sfrattare lo studio legale dell’avvocato di Ai Weiwei

Il padrone di casa lo caccia cedendo alle “enormi pressioni” delle autorità. Intanto a Guizhou la Commissione elettorale esclude senza motivo un candidato indipendente dalla lista per i rappresentanti all’Assemblea Nazionale del Popolo.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Sfrattato, per richiesta delle autorità, lo studio legale del famoso avvocato difensore di diritti umani Liu Xiaoyuan a Pechino. Intanto la Commissione elettorale di Guiyang “dimentica” di inserire Xing Qingxian tra i candidati per le elezioni dei rappresentanti all’Assemblea nazionale del popolo.

Liu (nella foto) è amico e legale del noto artista dissidente Ai Weiwei, come pure ha difeso altri sostenitori dei diritti umani. Ad aprile è stato “trattenuto” dalla polizia per 5 giorni, senza che glie ne fosse spiegata la ragione e senza poter avvertire nessuno.

Il 2 novembre il suo studio legale ha ricevuto lo sfratto, perché il padrone dell’appartamento ha subito “pressioni enormi” per cacciarlo via, secondo quanto riferisce il gruppo per la tutela dei diritti Chinese Human Rights Defenders (Chrd).

In Cina sia gli avvocati che gli studi legali (considerati vere “ditte”) devono superare ogni anno un esame di idoneità, pena il ritiro della licenza. Liu a luglio ha superato l’esame, poi ha traslocato lo studio all’attuale appartamento perché l’Ufficio municpale di Pechino per gli affari giudiziari gli ha detto che il precedente studio era “troppo piccolo” e privo dei requisiti necessari. Ora lo sfratto.

E nella città di Guiyang, distretto di Nanming, Guizhou, l’attivista per i diritti Xing Qingxian voleva candidarsi, come indipendente, nel Distretto elettorale n.92 per le elezioni per i delegati all’Anp. Xing ha subito continue minacce e ostacoli, durante la campagna elettorale, per esempio il 31 ottobre la polizia gli ha impedito di distribuire volantini in luogo pubblico per “non turbare lo svolgimento del lavoro”, sebbene si fosse oltre l’orario di lavoro.

Ma il 1° novembre la lista preliminare dei candidati non ha compreso il suo nome, nonostante si fosse iscritto e avesse tutti i requisiti necessari per partecipare. Chrd denuncia che le autorità hanno scelto i tre candidati – il segretario del Partito comunista (Pcc) di un sub-distretto e 2 dirigenti della polizia locale - durante un incontro organizzato senza nemmeno informare Xing.

Sebbene le elezioni per l’Anp siano libere, di fatto il Pcc le egemonizza boicottando e minacciando i candidati “indipendenti” non espressione del Partito.
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