23/06/2025, 08.45
RUSSIA
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La vetrina dei 'figli eccellenti' al Forum di San Pietroburgo

di Vladimir Rozanskij

Il Forum economico internazionale di San Pietroburgo, ideato personalmente da Vladimir Putin, è stato la consueta arena per la proclamazione del “luminoso futuro” dell’economia russa. Accanto a quella dei burocrati del Cremlino, quest’anno spiccava la presenza di figlie e parenti dello stesso Putin e di altri gerarchi. Più che eredi ai ruoli apicali, sono apparsi come degli influencer per il pubblico più giovane.

San Pietroburgo (AsiaNews) - Si è tenuto nello scorso fine settimana il Forum economico internazionale di San Pietroburgo (Pmef-2025), un progetto ideato direttamente da Vladimir Putin come prestigiosa arena per la proclamazione del “luminoso futuro” dell’economia russa, e come vetrina dei suoi più fedeli collaboratori in patria e all’estero. Quest’anno la grandiosa scenografia non corrispondeva molto alla qualità del pubblico presente, molto più ridotto e meno “internazionale” degli anni precedenti, e il presidente ha ribadito nel suo discorso le tesi retoriche sull’Ucraina come “parte storica della Russia”, sull’economia convertita alle necessità militari come ai tempi sovietici e sull’impossibilità per il Paese di cadere nella paventata recessione.

Il Forum è stato benedetto dal patriarca di Mosca Kirill, con un’intervista preventiva su Kommersant, che notando un certo “boom edilizio” nelle grandi città ha invitato piuttosto a sviluppare “un’estensione orizzontale del territorio”, valorizzando i piccoli centri e i villaggi dove è più facile “sostenere la natalità e far crescere i numeri della popolazione”.

Oltre alla consueta casta dei burocrati del Cremlino, quest’anno spiccavano ancora di più le figure degli “eredi al trono”, figlie e parenti dello stesso Putin e di altri gerarchi. Come già nell’edizione dello scorso anno, una delle relatrici principali era Katerina Tikhonova, figlia (presunta) del presidente, che ha tenuto un’esposizione sul “rimpatrio tecnologico” dei tanti esperti informatici rientrati in Russia nell’ultimo anno. Accanto a lei è apparsa quest’anno anche Ksenja Šojgu, figlia del capo del consiglio di sicurezza ed ex-ministro della difesa, il fedelissimo di Putin Sergej Šojgu. È intervenuta anche la figlia maggiore (ufficiale) di Putin, Maria Vorontsova, che ha assicurato come “in un futuro molto vicino le neuro-tecnologie diventeranno parte della vita di tutti i giorni”.

In effetti il gruppo dirigente della politica russa sta accumulando anni d’età sempre maggiore, e la via più sicura per il ricambio viene sempre dalle famiglie. Erano quindi presenti al Forum i figli di Sergej Kirienko, Anton Vajno, Arkadij Rotenberg, Jurij Kovalčuk e Mikhail Fradkov, funzionari e oligarchi di prima fila del regime putiniano. A fianco dei figli e figlie dell’élite russa, anche quest’anno come nel 2024 sono stati messi in mostra i rappresentanti dei Talebani dell’Afghanistan, e un certo numero di ospiti dai Paesi africani, gli alleati più sicuri e disponibili della Russia attuale.

In apertura del convegno hanno suscitato una certa impressione le affermazioni del vice-direttore dell’amministrazione presidenziale, Maksim Oreškin, secondo il quale “il modello di crescita economica della Russia si è ormai esaurito”. Altri relatori hanno avanzato perplessità sulla possibile recessione economica, ma la relazione di Putin ha tranquillizzato tutti, assicurando che egli “non lo permetterà in alcun modo”, e indicando appunto la “doppia destinazione” civile e militare degli apparati produttivi come la via maestra per puntellare un tipo di economia “post-sovietica”, guardando alle glorie fittizie del passato. Questi proclami sono stati rafforzati dall’intervento della nipote di Putin, Anna Tsivileva, che con il fondo “Difensori della patria” cura il mercato del vestiario, allo stesso tempo per i soldati e i disabili.

Ksenia Šojgu ha quindi relazionato sulla collaborazione tra la Russia e gli Emirati Arabi Uniti, e lo sviluppo dei marchi turistici, supportata dalla testimonianza entusiasta della ex-ministra degli esteri dell’Austria, Karin Kneissl, nota per un ballo con Putin nel 2018 al proprio matrimonio e quindi trasferitasi in Russia, oggi esperta di lotta alle fake news e di “moda inclusiva” sul mercato russo. Stepan Kovalčuk, nipote dell’amico di Putin Mikhail, è intervenuto come vice-presidente del social russo VKontakte, analizzando le prospettive di sviluppo delle piattaforme on-line sull’internet russo, e proprio sui social russi si è espressa con preoccupazione la giornalista e politica Ksenja Sobčak, figlia del sindaco di San Pietroburgo “padrino di Putin”. Secondo il politologo Ivan Preobraženskij, la “sfilata dei figli e nipoti” serve non tanto a individuare possibili eredi ai ruoli apicali, quanto a trovare “nuovi leader dell’opinione pubblica”, visto che i soloni e i propagandisti della televisione attirano sempre di meno, e “servono piuttosto degli influencer per il pubblico più giovane”.

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