Torna a Dhaka in vista delle elezioni Tarique Rahman, il figlio di Khaleda Zia
Le notizie di oggi: "Un giorno di tregua almeno a Natale", l'appello di papa Leone XIV. Stati Uniti insistono con Palau per il trasferimento di cittadini di Paesi terzi. La Cina ha completato nel Guandong il suo impianto "verde" per la produzione dell'acciaio usando l'idrogeno come combustibile. L'università di Kyoto ha realizzato il bot-catechista per le comunità protestanti.
BANGLADESH
Partirà oggi pomeriggio da Londra ed è atteso a Dhaka per domani a mezzogiorno ora locale il ritorno in Bangladesh dopo 17 anni di Tarique Rahman, figlio dell’ex primo ministro Khaleda Zia ed erede della storica famiglia alla guida del Bangladesh National Party (BNP). Il suo ritorno avviene alla vigilia delle elezioni cruciali del 12 febbraio, le prime dopo la rivolta di massa dello scorso anno che ha posto fine al governo di Sheikh Hasina, che vedono il BNP come favorito. Nel frattempo è tornata molto alta la tensione con Delhi per l’uccisione di un uomo indù a Mymensingh, un episodio che ha suscitato un’enorme indignazione in India, con gruppi indù che hanno organizzato manifestazioni davanti alle rappresentanze diplomatiche di Dhaka.
VATICANO
“Faccio ancora una volta questa richiesta a tutte le persone di buona volontà: rispettare almeno nella festa della nascita del Salvatore un giorno di pace”. È l’appello che Leone XIV ha lanciato in vista del Natale, ieri sera conversando con i giornalisti a Castel Gandolfo. Il pontefice – che questa sera celebrerà la Messa di mezzanotte nella basilica vaticana – si è detto triste perché “apparentemente la Russia ha rifiutato la richiesta di una tregua” in Ucraina e ha ricordato la “bellissima visita” del patriarca Pizzaballa a Gaza, auspicando che vada avanti l’accordo per la pace in Medio Oriente.
PALAU-STATI UNITI
Gli Stati Uniti hanno dichiarato martedì che il vice segretario di Stato Christopher Landau ha parlato con il presidente di Palau, Surangel Whipps, del trasferimento di cittadini di Paesi terzi nella nazione insulare del Pacifico, nonostante il suo Parlamento abbia respinto una precedente richiesta di Washington in merito. Palau, con una popolazione di 17.000 abitanti, ha un accordo di libera associazione con gli Stati Uniti, che prevede assistenza economica in cambio della concessione di accesso militare americano al suo territorio. Palau non è firmataria della Convenzione ONU sui rifugiati del 1951.
CINA
La Cina ha completato nella città di Zhanjiang, nella provincia del Guandong, la sua prima linea di produzione di acciaio basta sull’idrogeno come combustibile al posto del carbone. L’impianto, che segna un importante passo avanti nella trasformazione verde dell’industria siderurgica, è in grado di ridurre le emissioni di carbonio dal 50 all’80% rispetto agli impianti convenzionali.
GIAPPONE
Un gruppo di ricerca dell’Università di Kyoto ha sviluppato un bot-catechista protestante, che recita brani della Bibbia, come “punto di partenza per la futura creazione di un’intelligenza artificiale cristiana”. Il progetto è l’ultimo di una serie di collaborazioni tra il professor Seiji Kumagai dell’Institute for the Future of Human Society e Toshikazu Furuya, amministratore delegato di Teraverse, azienda che in precedenza si è concentrata su prodotti e strumenti di intelligenza artificiale di ispirazione buddhista. Inizialmente, il suo utilizzo sarà limitato ai “credenti sotto la guida del clero o al pubblico generale all’interno di contesti ecclesiastici”, ha dichiarato Kumagai.
UCRAINA-RUSSIA
Il consiglio comunale di Kiev ha deciso di rimuovere altri 15 monumenti e oggetti legati all’impero russo e all’Unione Sovietica, tra cui la statua di bronzo sulla scalata Andreevska dello scrittore ucraino Mikhail Bulgakov, autore del Maestro e Margherita, e anche i monumenti a Mikhail Glinke e Anna Akhmatova, il simbolo sovietico di Kiev-città eroica con la stella a cinque punte, la pietra del centenario di Lenin e la lapide in memoria di Čaikovskij.
TAGIKISTAN
È stato aperto a Dušanbe il Titan Training Center, un nuovo centro di formazione per lo studio della lingua coreana, preparandosi alla migrazione lavorativa in Corea del sud, dove c’è grande necessità di forza lavoro, per cui è necessario superare un esame linguistico e una serie di esami per le varie specializzazioni, assicurando che lo studio del coreano “non è solo una possibilità lavorativa, ma anche un grande ampliamento degli orizzonti professionali”.
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