Lahore, spazzini ad alto rischio contagio: lavorano senza mascherine
L'80-90% di loro sono cristiani: uno dei pochi lavori loro permessi. Il governo non dà loro gli strumenti per lavorare in sicurezza. Le donne vanno in giro scalze. La categoria non usa i guanti per svuotare le fogne o i tombini. Dare loro lo stesso rispetto di medici e paramedici. Dottori del Punjab non vanno in ospedale in mancanza di misure protettive.
Lahore (AsiaNews) – Gli spazzini cristiani del Pakistan continuano a lavorare anche senza mascherine e altre misure protettive. La loro categoria è tra le più a rischio per il contagio da coronavirus. Tuttavia, dato il lavoro saltuario e poco tutelato, non possono rimanere a casa per proteggere la propria salute, come ad esempio hanno fatto i medici ospedalieri del Punjab che si sono rifiutati di tornare in corsia perché mancavano le maschere. P. Saleh Diego, vicario generale dell’arcidiocesi di Karachi, dichiara ad AsiaNews: “Sono molto preoccupato per loro. Essi sono i più negletti ed emarginati della società”.
In Pakistan il numero dei casi positivi al coronavirus è arrivato oggi a 1.102; otto le vittime. Il governo di Islamabad ha deciso di bloccare il Paese e ha chiesto a tutti i cittadini di rimanere in casa il più possibile per evitare la diffusione della pandemia.
Nella provincia del Sindh l’80%degli spazzini appartiene alla minoranza cristiana; in quella del Punjab, il 90% del totale degli impiegati. Il tipo di lavoro, inumano e degradante, è tra quelli consentiti alla comunità, che altrimenti non saprebbe come sopravvivere. Tuttavia i rischi per la salute sono elevatissimi a causa delle caratteristiche tipiche di questo lavoro, che prevede la raccolta dei rifiuti, lo svuotamento delle fogne, la pulizia delle strade, tutto a mano.
Essi potrebbero diventare i principali veicoli del nuovo virus. P. Diego racconta: “Li vediamo per le strade senza indossare precauzioni, senza maschere o guanti quando puliscono i bagni, svuotano le fosse biologiche, puliscono il sistema fognario e i tombini della città”. Per questo, aggiunge, “chiediamo con urgenza al governo di dare loro il materiale sanitario”.
Secondo Sooba Bhatti, attivista di Hydearabad, “le condizioni di queste persone sono critiche. Così facendo, rischiano la propria esistenza. Le donne vanno in giro anche senza scarpe, oltre che prive di guanti e maschere protettive”. Poi denuncia: “I funzionari di governo sono in vacanza, ma i lavoratori della minoranza cristiana sono in servizio. Tutti gli spazzini che lavorano per le strade dovrebbero andare in ferie allo stesso modo o ricevere il doppio dello stipendio se il governo vuole che continuino”.
Abrar Sahotra, cristiano e leader sindacale degli spazzini di Faisalabad, protesta: “Gridiamo da tanto tempo che questi lavoratori devono essere presi sul serio e deve essere fornito loro tutto il materiale necessario. Ma le autorità sembrano indifferenti di fronti a questa grave questione. Dobbiamo rendere omaggio a tutte queste persone che continuano a servire l’intera nazione con sforzo instancabile e senza misure di protezione. Deve essere dato loro lo stesso rispetto di dottori, paramedici e di quelli che combattono contro il coronavirus per salvare la nostra vita”.
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