19/08/2013, 00.00
PAKISTAN
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Lahore, una ‘Giornata di lutto’ per affermare i diritti delle minoranze

di Shafique Khokhar
Oltre 300 persone di diverse estrazioni sociali hanno partecipato alla manifestazione. Tra le richieste fatte al governo pakistano, riformare la Costituzione e abolire le leggi antiblasfemia.

Lahore (AsiaNews) - Cambiare la Costituzione del Pakistan, che indica le minoranze come "cittadini di seconda classe", e abolire le leggi anti-blasfemia. Sono alcune delle richieste presentate al governo di Islamabad da organizzazioni della società civile e per i diritti umani. Più di 300 persone - tra giovani, insegnanti, assistenti sociali e leader locali - si sono riunite dinanzi al Press Club di Lahore il 15 agosto scorso, per partecipare a una "Giornata di lutto" per i diritti delle minoranze.

L'evento è stato preparato da Human Rights Focus Pakistan (Hrfp), organizzazione cristiana per i diritti umani; Global Human Rights Defense (Ghrd); Pakistan Christian National Party (Pcnp); Centre for Legal Aid Assistance and Settlement (Claas). In modo significativo, gli organizzatori hanno scelto di far cadere il raduno dopo la Giornata nazionale delle minoranze (11 agosto) e il Giorno dell'indipendenza (14 agosto).

"Oggi - ha detto alla folla Naveed Walter, presidente di Hrfp - è un giorno di lutto per tutte le minoranze del Pakistan, perché i diritti di base e le libertà fondamentali delle minoranze sono gli obiettivi più facili da colpire e perseguitare". L'attivista ha poi sottolineato la grave mancanza di sicurezza in cui vivono le minoranze religiose, ricordando il rogo alla Joseph Colony, o l'abuso delle leggi anti-blasfemia per perseguitare i cristiani, come nel caso di Rimsha Masih.

"Le minoranze di questo Paese - ha notato poi Joseph Francis, direttore nazionale del Claas - si sentono imbarazzate a celebrare la Giornata nazionale per le minoranze, perché mostra in modo esplicito che queste comunità sono in una posizione più vulnerabile". Anche per questo, ha aggiunto, "chiediamo una riforma della Costituzione del Pakistan [1973], che in modo inequivocabile dichiara che le minoranze religiose sono cittadini di seconda classe".

Al termine della manifestazione, i partecipanti hanno stilato una lista di nove "suggerimenti" da inviare al governo. Tra i vari punti, si chiede di rivedere le leggi anti-blasfemia (art. 295 B e C del Codice penale, ndr) e abolire gli articoli 2 (l'islam è religione di Stato) e 41-2B (il candidato alla presidenza deve essere musulmano e di età superiore ai 45 anni) della Costituzione. 

 

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