Lee al card. You: vorrei che il papa potesse andare anche a Pyongyang
Il presidente coreano ha incontrato il porporato coreano, prefetto del dicastero per il Clero. Espresso l'auspicio di poter incontrare presto Leone XIV e che il viaggio in programma nel 2027 in occasione della Gmg segni una storica tappa per favorire pace e disgelo nella Penisola. Il cardinale ai giornalisti: "Gmg occasione per far conoscere i martiri ai giovani". La preghiera di papa Francesco per la Corea nelle settimane del caos sulla tentata imposizione della legge marziale.
Roma (AsiaNews/Agenzie) - Papa Leone XIV è atteso in Corea del Sud, per partecipare alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Seoul nel 2027. Ma la speranza del nuovo presidente sudcoreano è che il pontefice, sulla strada per la Gmg, possa fare tappa anche a Pyongyang, per favorire il disgelo e la pace nella penisola coreana. È quanto sottolineato oggi da Lee Jae-myung, nel primo incontro ufficiale con il card. Lazarus You Heung-sik, prefetto del dicastero per il Clero, nel Paese per un periodo di riposo. Lee Jae-myung ha espresso il desiderio di “incontrare il papa prima del 2027”, mentre il porporato ha riferito verbalmente a Lee per conto di Prevost un invito a visitare Roma.
Un viaggio del papa a Pyongyang, seppure al momento politicamente molto difficile, rappresenterebbe un segno importante, sostentuto dall’impegno della Chiesa cattolica nel favorire il dialogo e la diplomazia come risoluzione dei conflitti nel mondo. “Spero che la Santa Sede possa dare un contributo speciale al miglioramento delle relazioni coreane prima del 2027", ha dichiarato Lee. Se sarà confermata la partecipazione di papa Leone XIV alla seconda Gmg in Asia, dopo quella tenuta nelle Filippine nel 1995 (la 41esima in totale) si tratterà del terzo pontefice a visitare la Corea del Sud. Prima di lui, a recarsi nel Paese furono San Giovanni Paolo II nel 1984 e papa Francesco nel 2014. AsiaNews nella settimana che hanno seguito la morte di Bergoglio aveva raccontato quanto quest’ultimo viaggio fosse ancora un ricordo vivo tra i coreani a Roma per un ultimo saluto al pontefice argentino: “È stata una presenza speciale”.
Prima dell’incontro con il presidente Lee Jae-myung, il 3 luglio il card. Lazarus You Heung-sik aveva partecipato a un incontro con la stampa presso la Conferenza Episcopale Cattolica della Corea (CBCK), raccontando le intense settimane della morte di papa Francesco, del Conclave e dall’avvio di pontificato di papa Leone XIV. Un tempo vissuto a Roma, dove presta servizio dal 2021 come guida del dicestaero per il Clero della Santa Sede. Sulla Gmg a Seoul ha riportato gli scambi avuti con Prevost, che hanno mosso i passi dai precedenti intrattenuti con papa Francesco. “La Chiesa coreana è fondata sulla fede dei martiri; per questo ho sottolineato che sarà una grande occasione per far conoscere questo spirito di martirio ai giovani di tutto il mondo”, ha detto.
Inoltre, con il pontefice il cardinale ha toccato anche il tema della pace. “Mi aspetto che possa contribuire in modo significativo non solo ai rapporti tra le due Coree, ma anche tra Corea del Nord e gli Stati Uniti, e più in generale alla pace nella Penisola”, ha affermato il 3 luglio. “Il papa nutre un’immagine molto positiva del nostro Paese”. Una riconciliazione che deve partire, però, da coraggiose azioni di politici e governanti. “Se ascoltano di più la voce del popolo, costruiscono ponti attraverso il dialogo e si impegnano sinceramente per i più deboli, potranno dare un contributo importante alla guarigione di una società divisa”, ha aggiunto.
“Papa Francesco mi chiamava ‘il cardinale sorridente’. In Curia sono conosciuto come una persona che sorride spesso e che vive in amicizia con tutti”, ha continuato. L’ultimo grande evento dell’Anno Santo a cui il cardinale ha partecipato è il Giubileo dei Seminaristi e dei Sacerdoti, in cui il Dicastero per il Clero ha promosso un incontro dal tema “Sacerdoti felici”. “Quando un sacerdote è felice, può donare più felicità a molti e attirare i giovani verso la vocazione sacerdotale”, ha detto. Il suo lavoro a Roma l’ha portato a collaborare spesso con l’allora cardinale Robert Francis Prevost, a guida del Dicastero per i Vescovi, condividendo anche il luogo di residenza, il Palazzo del Sant’Uffizio. Sulla sua elezione ha detto: “Dopo il conclave, molti si sono chiesti come fosse possibile che un americano fosse stato eletto papa. Ma credo che i cardinali elettori non lo abbiano visto solo come un ‘americano’, bensì come un ‘missionario’ […] nelle zone più povere, ed è per questo che lo hanno scelto”.
Infine, il card. Lazarus You Heung-sik nell’incontro con la stampa del 3 luglio ha condiviso anche le sue intenzioni di preghiera. “Prima di tutto, prego per il papa. Dal momento che gli sto vicino, prego perché possa ascoltare la voce dello Spirito Santo e guidare non solo la Chiesa, ma tutta l’umanità”, ha affermato. Ma le preghiere sono anche per la Corea del Sud, che ha superato la crisi causata dal tentato colpo di Stato dello scorso 3 dicembre, quando il presidente Yoon Suk-yeol dichiarò la legge marziale. Il porporato ha spiegato che dai cardinali ha ricevuto molte domande al riguardo. “Papa Francesco stesso mi disse: ‘Come è stato possibile che accadessero certe cose in Corea? Anch’io pregherò perché la Corea superi bene questa crisi’. Ogni volta che ricevevo quelle domande, sinceramente, provavo molta vergogna”. Ora, afferma “con orgoglio”, che il Paese ha superato questo momento buio “senza versare una sola goccia di sangue”. “Prego perché la Corea diventi davvero un Paese avanzato nel vero senso della parola: un Paese che sa donare agli altri e vivere bene insieme”.
19/11/2022 11:16
22/02/2022 10:14