25/07/2025, 14.45
VATICANO
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Leone XIV: 'I migranti oggi sono i testimoni privilegiati della speranza'

Diffuso il messaggio del pontefice per la Giornata dei migranti e dei rifugiati che la Chiesa celebrerà il 4 e 5 ottobre in concomitanza con il loro Giubileo. "Si affidano a Dio e sopportano ogni avversità in vista di un futuro nel quale intravedono l’avvicinarsi della felicità, dello sviluppo umano integrale”. Tra i cattolici "contribuiscono a rivitalizzare comunità ecclesiali irrigidite ed appesantite: siano accolti come una benedizione".

Città del Vaticano (AsiaNews) – “In un mondo oscurato da guerre e ingiustizie, anche lì dove tutto sembra perduto, i migranti e i rifugiati si ergono a messaggeri di speranza. Il loro coraggio e la loro tenacia è testimonianza eroica di una fede che vede oltre quello che i nostri occhi possono vedere e che dona loro la forza di sfidare la morte nelle diverse rotte migratorie contemporanee”. Lo scrive papa Leone XIV nel suo messaggio per la 111.a Giornata del migrante e del rifugiato che la chiesa celebrerà il 4 e 5 ottobre e nella quella vivrà anche l’appuntamento giubilare che vedrà insieme a Roma i migranti e il mondo missionario. Il testo, intitolato “Missionari di speranza”, sviluppa un tema che era già stato scelto da papa Francesco per questo appuntamento.

“Il contesto mondiale attuale – osserva il papa - è tristemente segnato da guerre, violenze, ingiustizie e fenomeni meteorologici estremi, che obbligano milioni di persone a lasciare la loro terra d'origine per cercare rifugio altrove. La generalizzata tendenza a curare esclusivamente gli interessi di comunità circoscritte costituisce una seria minaccia alla condivisione di responsabilità, alla cooperazione multilaterale, alla realizzazione del bene comune e alla solidarietà globale a vantaggio di tutta la famiglia umana. La prospettiva di una rinnovata corsa agli armamenti e lo sviluppo di nuove armi, incluse quelle nucleari, la scarsa considerazione degli effetti nefasti della crisi climatica in corso e le profonde disuguaglianze economiche rendono sempre più impegnative le sfide del presente e del futuro”. 

Per tutte queste ragioni - spiega Leone XIV – “è importante che cresca nel cuore dei più il desiderio di sperare in un futuro di dignità e pace per tutti gli esseri umani. Tale futuro è parte essenziale del progetto di Dio sull’umanità e sul resto del creato”. E per il papa il “collegamento tra migrazione e speranza si rivela distintamente in molte delle esperienze migratorie dei nostri giorni. Molti migranti, rifugiati e sfollati sono testimoni privilegiati della speranza vissuta nella quotidianità, attraverso il loro affidarsi a Dio e la loro sopportazione delle avversità in vista di un futuro, nel quale intravedono l’avvicinarsi della felicità, dello sviluppo umano integrale”.

I migranti e i rifugiati cattolici, inoltre, “ricordano alla Chiesa la sua dimensione pellegrina, perennemente protesa verso il raggiungimento della patria definitiva, sostenuta da una speranza che è virtù teologale”. Possono diventare oggi “missionari di speranza nei Paesi che li accolgono, portando avanti percorsi di fede nuovi lì dove il messaggio di Gesù Cristo non è ancora arrivato o avviando dialoghi interreligiosi fatti di quotidianità e di ricerca di valori comuni”. “Con il loro entusiasmo spirituale e la loro vitalità - aggiunge ancora Leone XIV - possono contribuire a rivitalizzare comunità ecclesiali irrigidite ed appesantite, in cui avanza minacciosamente il deserto spirituale. La loro presenza va allora riconosciuta ed apprezzata come una vera benedizione divina, un’occasione per aprirsi alla grazia di Dio che dona nuova energia e speranza alla sua Chiesa”.

Anche le comunità che li accolgono – aggiunge il papa - possono essere però essere una testimonianza viva di speranza, “promessa di un presente e di un futuro in cui sia riconosciuta la dignità di tutti come figli di Dio”. Succede là dove migranti e rifugiati “sono riconosciuti come fratelli e sorelle, parte di una famiglia in cui possono esprimere i loro talenti e partecipare pienamente alla vita comunitaria”.

Leone XIV conclude invitando alla preghiera per affidare “tutti coloro che si trovano in cammino, così come coloro che si prodigano per accompagnarli, alla materna protezione della Vergine Maria, conforto dei migranti, affinché mantenga viva nel loro cuore la speranza e li sostenga nel loro impegno di costruzione di un mondo che assomigli sempre di più al Regno di Dio, la vera Patria che ci aspetta alla fine del nostro viaggio”.

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