04/12/2025, 10.31
LIBANO - VATICANO
Invia ad un amico

L’eredità di Leone XIV al Libano: essere terra ‘di incontro’ e di ‘unità cristiana’

di Fady Noun

La sorprendente accoglienza del popolo libanese, che Leone XIV ha lodato per la “semplicità” della fede. Lo hanno riconosciuto come un “uomo di Dio pieno di zelo e compassione”. Gli sforzi di pacificazione di Beirut con Israele (e Usa). Terra di incontro tra islam e cristianesimo, deve diventare anche la terra pioniera dell’unità cristiana.

Beirut (AsiaNews) - “Grazie per essere venuto” è probabilmente una delle frasi che Leone XIV ha sentito più spesso durante il suo soggiorno in Libano. Per molti, l’accoglienza riservata al papa dal popolo libanese è stata una sorpresa. Il pontefice ha lodato a lungo la “semplicità” della nostra fede. Nel Paese dei cedri deve aver ritrovato qualcosa della fede dei contadini peruviani, quella di un popolo che non è stato ancora contaminato da quell’aura da intellettuale sofisticato che caratterizza l’Occidente.

“Wow! Grazie al Perù, e soprattutto a Chicago, per aver plasmato così bene quest’uomo di Dio pieno di zelo e compassione” ha scritto su Facebook un ingegnere in pensione che ha trascorso tre giorni incollato alla televisione. Non diranno il contrario né madre Marie Makhlouf, superiora delle Suore della Croce, né le due donne che hanno ricevuto il conforto del suo abbraccio, a Bkerké e al porto. Ora Leone XIV conosce bene il Libano e abbiamo letto sul suo volto la felicità dell’incontro.

Il 2 dicembre scorso, sull’aereo che lo riportava a Roma, il papa ha condiviso alcune riflessioni personali che sono anche commenti sulla sua visita. Ha parlato del suo libro preferito “La Pratica della Presenza di Dio” di Frère Laurent de la Résurrection, un umile monaco francese del XVII secolo. “Se non c’è l'incontro personale con Gesù Cristo, ci sarà un etnicismo mascherato da cristianesimo” ha detto un giorno papa Francesco, parlando dei popoli che si dicono cristiani. Ma l’incontro personale con Gesù Cristo non è così comune come si pensa.

Leone XIV ha anche parlato degli sforzi di pacificazione che sta compiendo nei confronti di Israele e degli Stati Uniti, personalmente o attraverso la diplomazia vaticana. Ciò riguarda un possibile inasprimento del conflitto tra lo Stato ebraico ed Hezbollah. Il pontefice ha inoltre confermato di aver preso visione della lettera aperta che gli era stata inviata dal partito filo-iraniano, alla quale aveva sostanzialmente risposto invitandolo a rinunciare alle armi e a scegliere il dialogo. Questa risposta è stata trasmessa dallo sceicco Ali Khatib, presidente del Consiglio superiore sciita, che ha incontrato il primo dicembre durante il vertice interreligioso e con il quale, secondo il nunzio mons. Paolo Borgia, ha avuto un colloquio privato in seguito. “La pace - ha affermato Leone XIV durante la messa sul lungomare di Beirut - è sia un obiettivo che un mezzo”.

Il papa ha inoltre citato il suo desiderio di recarsi, dopo il Libano, in Algeria, patria di Sant’Agostino e terra di incontro tra islam e cristianesimo. Sembra quindi che egli porti questo desiderio nel cuore, come tutti i suoi predecessori. Dal Concilio Vaticano II e dal documento Nostra Aetate, la Chiesa universale compie sforzi costanti per promuovere il dialogo tra il mondo cristiano e quello musulmano. Uno sforzo che ha finito per dare i suoi frutti nella dichiarazione congiunta sulla fratellanza universale di Abu Dhabi (2019) fra papa Francesco e l’imam di al-Azhar e nell’enciclica Fratelli Tutti, che ne ha ripreso e sviluppato l’essenza.

La prospettiva ecumenica

Infine, il pontefice ha parlato della prospettiva ecumenica comune al suo pellegrinaggio nell’antica Nicea, luogo di nascita del Credo, e in Libano. Anche in questo caso, Leone XIV segue le orme dei suoi predecessori, in particolare di Benedetto XVI. Infatti, nel 2012 il pontefice tedesco proprio dal Libano aveva consegnato alle Chiese orientali l’esortazione apostolica scaturita dal sinodo sul Medio Oriente, affidando al Paese dei cedri, polmone di tutti i cristiani del Medio oriente, il compito di “riunire nell’unità i figli di Dio dispersi”.

È “l’unica Chiesa di Cristo [che] si esprime nella varietà delle Tradizioni liturgiche, spirituali, culturali e disciplinari delle sei venerabili Chiese cattoliche orientali sui iuris, così come nella Tradizione latina” dirà durante la messa di apertura del sinodo, a Roma, nel 2010. “È questa visione interiore che mi ha guidato nei viaggi apostolici in Turchia, in Terra Santa - Giordania, Israele, Palestina - e a Cipro, dove ho potuto conoscere da vicino le gioie e le preoccupazioni delle comunità cristiane”. Da allora, si sono poi susseguiti i viaggi apostolici del successore papa Francesco al Cairo, in Iraq e in Bahrein.

Tuttavia, in un Libano la cui sovranità era stata annientata da un Hezbollah totalmente asservito all’Iran, in balia di un’oligarchia senza scrupoli e di insensate rivalità interne tra leader cristiani, la Chiesa maronita si era trovata all’epoca di fronte a un compito che la superava. Un onere forse sin troppo gravoso, tanto da non permetterle di riuscire a portare a termine la missione che le era stata in origine affidata.

Del resto, le Chiese segnalate da Benedetto XVI, a causa di un clericalismo paralizzante, devono ancora oggi imparare a rispettarsi, discernere i rispettivi carismi, ascoltarsi e a lavorare insieme. Al riguardo, bene ha detto il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei latini - la cui presenza in Libano durante la visita papale non è passata inosservata - alla luce di quanto sta accadendo a Gaza: “Non siamo più chiamati - ha sottolineato il porporato - a costruire strutture, ma relazioni”. Il Libano, terra di incontro tra islam e cristianesimo, deve diventare anche la terra pioniera dell’unità cristiana.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Papa Leone e la Russia
10/05/2025 08:44
Leone XIV riceve Aoun: ‘inderogabile necessità’ favorire la pace in Medio oriente
13/06/2025 13:21
In Turchia e Libano il primo viaggio di Leone XIV
07/10/2025 15:29
Pace e dialogo interreligioso: la gioia del Libano per il viaggio di Leone XIV
08/10/2025 11:20
Card. Raï: papa Leone in Libano ‘entro fine anno’, attesa per l’ufficialità
21/08/2025 10:27


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”