28/04/2018, 10.23
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Lo sguardo delle potenze mondiali sulla Corea: plauso e cautela

La Cina loda il “coraggio” dei due leader e promette di continuare a giocare un “ruolo positivo” per la pace. Trump applaude al summit con un tweet. La cautela del Giappone. Intanto, le due Coree promettono di avviare progetti infrastrutturali che colleghino la penisola.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – L’abbraccio fra Moon Jae-in e Kim Jong-un alla firma della “Dichiarazione di Panmunjom” ha suscitato in tutto il mondo applausi, ma anche appelli alla cautela, fra segni di speranza e moniti delle passate (e fallite) dichiarazioni. In prima fila le potenze che ruotano intorno alle due Coree: Cina, Stati Uniti, Giappone e Russia.

La Cina – unico alleato della Corea del Nord – loda il “coraggio” dei due leader coreani: ieri una portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, ha affermato che Pechino “spera e auspica a che essi colgano l’opportunità di intraprendere un nuovo cammino verso la stabilità a lungo termine nella penisola” e ha concluso leggendo una poesia che cita: “Rimaniamo fratelli dopo tutte le vicissitudini; dimentichiamo i vecchi rancori, sorridendo ci incontreremo ancora”. Lu Kang, altro portavoce, ha ribadito l’impegno del Paese a giocare un “ruolo positivo” per la pace in Corea. La Cina, insieme agli Stati Uniti, è uno dei due Paesi citati nella dichiarazione di Panmunjom per i futuri dialoghi multilaterali.

Negli Stati Uniti, il presidente americano Donald Trump ha commentato con un tweet, affermando che “stanno succedendo buone cose, ma solo il tempo lo dirà!”.

Cauta la posizione del Giappone. Il premier Shinzo Abe ha affermato che continuerà a “sorvegliare” la Corea del Nord e a spingerla verso azioni concrete. Abe ha anche lodato il presidente sudcoreano e i suoi sforzi che hanno reso il summit possibile e ha aggiunto di essere intenzionato a telefonargli per “sentire direttamente” da lui il contenuto dei dialoghi.

Oggi, il ministero russo degli Esteri ha definito la dichiarazione uno sviluppo positivo. Non è mancata anche la reazione delle Nazioni Unite, rilasciata dal portavoce del segretario generale Antonio Guterres, Stéphane Dujarric: l’Onu applaude al “davvero storico summit” e incoraggia le due Coree a dare un seguito concreto agli impegni presi ieri.

Intanto, ulteriori elementi emergono dall’accordo, in particolare l’intenzione delle due parti di costruire infrastrutture stradali e ferroviarie che colleghino le due Coree e a rinnovare quelle esistenti: è il primo passo per riprendere i progetti che i due Paesi avevano durante il summit del 2007, come previsto dalla dichiarazione di ieri. Le autorità coreane discuteranno quali progetti sono realizzabili nel contesto delle ancora vigenti sanzioni su Pyongyang. Ieri sera, al banchetto offerto dalla Corea del Sud alla Peace House, Moon ha alzato il suo calice di spumante, brindando “al giorno quando le due Coree potranno liberamente attraversare (il territorio di ciascuna)!”

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