16/02/2006, 00.00
giappone
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Lotta politica dietro ai pettegolezzi sulla successione al trono del Crisantemo

di Pino Cazzaniga

I conservatori sono contro la principessa Masako, dal carattere forte e moglie "non tradizionale". La gravidanza della principessa Kiko blocca il progetto di Koizumi di modificare la legge sulla successione al trono, aprendola alle donne.

Tokyo (AsiaNews) – Ci sono concreti fatti politici dietro la campagna di pettegolezzi che da mesi accompagna nei periodici scandalistici le vicende del principe ereditario Naruhito e della moglie, la principessa Masako: si allude alla possibilità di divorzio o a quella di un ritorno al concubinaggio "funzionale". Totalmente assente il rispetto per la dignità delle persone e per la sofferenza della "principessa triste".

All'origine delle chiacchiere c'è un'iniziativa politica del primo ministro Junichiro Koizumi: che nel pacchetto del suo programma riformista ha inserito anche un disegno di legge per permettere la successione al trono imperiale di una donna. L'audace proposta non è motivata da simpatie femministe. Salvare la continuazione della dinastia imperiale ne era il motivo di fondo. In tredici anni di matrimonio la principessa Masako ha generato solo una figlia, Aiko, che ora ha quattro anni, Da circa due millenni, caso unico nella storia del mondo, l'albero genealogico della famiglia imperiale non è mai stato interrotto. In questo lungo periodo solo otto donne sono salite sul trono e all'inizio della restaurazione Meiji (1868-1926) la tradizione che interdisce il trono ad una imperatrice è stata codificata. Fino al 1947 cio' non costituiva problema, perchè se l'imperatrice non generava un maschio si ricorreva al sistema delle concubine di corte. Ma la legislazione del dopoguerra ha interrotto questa tradizione.

Al riformista Koizumi, non è rimasto che riformare la legge della successione imperiale sulla falsariga delle monarchie occidentali che prevedono anche successione femminile. Ma nonostante la popolarità che si è aquistato in cinque anni di governo e la sua solida maggioranza parlamentare, questa volta la sua volontà di ferro è stata  messa a dura prova dall' opposizione agguerrita dei conservatori sia a livello politico che culturale

Un gruppo di 173 parlamentari ha scritto una lettera aperta per sostenere che la presentazione della legge, prevista verso la metà di marzo, è prematura: espressione eufemistica per dire: "mettiamola nel cassetto"; l'associazione dei templi shintoisti, fonte di voti per il partito di maggioranza, ha minacciato di rifiutare l'appoggio ai candidati che sostengono l'iniziativa del primo ministro; Hosoda, capo del gabinetto fino a pochi mesi fa, Ishihara Shintaro, governatore di Tokyo, e parecchi settori della popolazione, specialmente nelle province, hanno espresso vivace opposizione.

In tale contesto si è parlato di un possibile divorzio del principe ereditario Naruhito dalla principessa Masako. E il principe Tomohito Mikasa, cugino dell'attuale imperatore, in un'intervista si è espresso a favore del ritorno al concubinaggio "funzionale".

A proposito del divorzio, pettegoli e conservatori fanno riferimento alla vicenda della principessa Diana. L'accostamento è rifiutato da esponenti della cultura. Per Miiko Kodama, docente di giornalismo all'università Musashi "il divorzio non ha precedenti nella casa imperiale e l'opposizione contro di esso è forte. Anche se non è impossibile al 100%, non è affatto probabile". I rapporti tra il principe Naruhito e Masako sono peraltro buoni. Hidehiko Kasahara, dell'università Keio (Tokyo), specialista sulla famiglia imperiale, ha detto: "I legami tra il principe ereditario e la principessa sono molto forti. I giornali stanno solo tentando di scrivere qualcosa che susciti interesse. Si tratta di pettegolezzi senza possibilità pratica".

Secondo alcuni esperti, la campagna contro la principessa ha origine dal desiderio dei conservatori che la vorrebbero sostituire con una moglie più tradizionale. Secondo Kennet Ruoff, professore americano, specialista in materia, "Masako è antipatica ai conservatori non perchè non ha generato un erede maschio, ma per la sua forte personalità e perché non accetta il vecchio stile della moglie deferente".

Ancora all'inizio di questo mese Koizumi era determinato a presentare il contestato disegno di legge. Ma improvvisamente l'8 febbraio ha detto che la riforma della legge per la successione al trono "richiede prudenza" e ha aggiunto che il tempo per metterla in approvazione "non è un tema su cui si debba insistere". A piegare la volontà del premier ha pensato l'annuncio che la principessa Kiko, moglie del principe Akishino, secondogenito dell'imperatore Akihito, dava segni certi di gravidanza. Se in autunno nascerà un maschio la successione al trono è assicurata anche secondo la legge vigente.

I conservatori hanno accolta la notizia con non celata soddisfazione perchè il progetto di legge viene così messo nel cassetto, almeno per alcuni mesi. Ma la tragedia della "principessa triste" continua. Se alla cognata nascerà un figlio maschio, Masako dovrà far capire alla figlioletta Aiko che il cuginetto le è superiore in dignità perchè possiede un diritto che essa non ha: la successione al trono del Crisantemo!

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