06/08/2010, 00.00
ARABIA SAUDITA
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L’Arabia Saudita blocca il Blackberry. Crollano le sue quotazioni

Da mezzogiorno (ora locale) 700mila utenti non possono più utilizzare i servizi e-mail, sms e internet del celebre telefonino. Il blocco è stato dettato da motivi di sicurezza, perché i contenuti di e-mail e messaggi sono criptati e non possono essere controllati. Anche Algeria, Emirati Arabi, Kuwait, Libano, India e Indonesia pensano al blocco dei servizi. Intanto, in borsa il Blackberry perde 2,7 miliardi di dollari.

Riyadh (AsiaNews/Agenzie) – Da oggi in Arabia Saudita i servizi e-mail, sms e navigazione internet del celebre telefonino Blackberry sono bloccati. Da alcune ore, oltre 700mila utenti non sono più in grado di utilizzare le sue funzioni più importanti. A causa del blocco, le azioni del telefonino sono crollate e la Research in Motion (Rim), società che ha inventato il telefonino, ha già perso 2,7 miliardi di dollari.

 Riyadh adduce motivazioni di sicurezza per giustificare la sospensione dei servizi. Le e-mail e i dati inviati da un Blackberry, infatti, sono criptati e immagazzinati da alcuni server situati in Canada, dove si trova la società Rim. Questo sistema impedisce a chiunque, compresi i servizi segreti, di monitorare le comunicazioni.

 Il 1° agosto scorso, Riyadh ha deciso di sospendere le funzioni del Blackberry e il 3 agosto l’Ente delle telecomunicazioni ha avvisato le tre compagnie telefoniche locali del blocco obbligatorio dei servizi, pena una multa di 1,3 milioni di dollari.

 Altri Paesi pensano di seguire l’Arabia Saudita. Gli Emirati Arabi hanno deciso di bloccare le funzioni del Blackberry dall’11 ottobre; Algeria, India, Libano e Kuwait stanno studiando delle misure adatte per non mettere a rischio la sicurezza dei Paesi; l’Indonesia ha negato di voler bloccare le funzioni del celebre telefonino, ma non ha escluso questa ipotesi. Tutti i Paesi affermano di voler sospendere i servizi per fermare il terrorismo.

 Hillary Clinton, segretario di Stato Usa, ha dichiarato ieri che gli Stati Uniti stanno esaminando la situazione prima di parlare con i Paesi che hanno bloccato i servizi del Blackberry. “Sappiamo che c’è una legittima preoccupazione per la sicurezza - ha affermato - ma esiste anche un diritto legittimo al libero uso [del telefonino]”.

 Gli Stati Uniti hanno trovato un compromesso con Rim: le autorità possono controllare le comunicazioni decriptate, con il permesso della corte di giustizia. È già in atto un dialogo tra Rim e sauditi per trovare una soluzione: “Il Canada - ha dichiarato Peter Van Loan, Ministro del commercio canadese - sta lavorando insieme al Rim e ai governi, per aiutarli ad affrontare questi problemi”.

 I sauditi si sono divisi sulla decisione presa dal governo. In un’indagine on-line condotta dal quotidiano saudita Arab News, su 331 persone, 178 si oppongono e 153 appoggiano il blocco. I contrari si lamentano soprattutto del poco preavviso ricevuto e molti affermano di aver comprato il telefonino pochi giorni prima dell’annuncio. I favorevoli, invece, appoggiano la decisione perché il Blackberry “ha un effetto molto negativo sui giovani”.

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