12/03/2008, 00.00
INDONESIA
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L’Indonesia svende le sue foreste per pochi dollari

di Mathias Hariyadi
Gruppi per la difesa dell’ambiente denunciano la falsità dell’impegno di Jakarta per combattere la deforestazione. Un recente decreto presidenziale concede zone protette a compagnie minerarie per 200 dollari a ettaro. Ogni anno il Paese perde 1,5 milioni di ettari di foresta.
Jakarta (AsiaNews) – L’impegno internazionale dell’Indonesia - appena ribadito a dicembre nella conferenza di Bali sul clima - per contenere la deforestazione e ridurre le emissioni di carbonio non si traduce in azioni concrete. Anzi: il governo sta svendendo il patrimonio forestale dell’arcipelago alle compagnie minerarie per poche rupie. A denunciarlo sono alcuni gruppi per la tutela dell’ambiente. Che puntano il dito contro il recente decreto presidenziale 2/2008, con il quale Jakarta concede lo sfruttamento delle zone forestali, dietro il pagamento di un affitto irrisorio che si aggira tra i 200-265 dollari per ettaro.
 
Secondo il Mining Advocacy Community Network (Jatam), l’amministrazione Yudhoyono dimentica che, tra il 2000 e il 2005, in Indonesia la deforestazione ha registrato il tasso più alto di tutto il pianeta. I 145 milioni di ettari di terreno indonesiano ancora coperti da alberi, si riducono velocemente. Secondo un rapporto non governativo, ogni giorno vengono distrutti 51 chilometri quadrati di foreste, per un totale di 1,8 milioni di ettari l’anno. Il ruolo delle foreste è fondamentale per la cattura del carbonio. La loro distruzione, invece, provoca un rilascio del carbonio che in atmosfera incrementa significativamente le emissioni di anidride carbonica, causa principale dell’effetto serra naturale.
 
Il contestato decreto interessa le 13 grandi compagnie minerarie, che già dal 2004 hanno ottenuto il permesso di operare nelle zone forestali. Si calcola che le loro attività – concentrate in zone come Sumatra, Papua, Molucche, Kalimantan – rilascino nell’ambiente tra i 125 e 251 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Il provvedimento verrà esteso anche alle compagnie per la ricerca di risorse energetiche. L’Indonesia è ricca di carbone, nickel, oro, stagno e rame e ha intenzione di incentivare investimenti nel settore. Soprattutto dopo che la forte domanda di queste materie prime da India e Cina ne ha determinato un’impennata dei prezzi sui mercati.
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