05/07/2010, 00.00
LIBANO
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L’islam sciita piange la scomparsa del grande ayatollah Mohammed Hussein Fadlallah

Ritenuto per anni la guida spirituale di Hezbollah, da cui negli ultimi anni si era allontanato, e posto dagli Usa nella lista dei terroristi, era ritenuto un fautore di un islam moderno. Tra i suoi seguaci, personalità come il premier iracheno al- Maliki.
Beirut (AsiaNews) – Si svolgeranno domani i funerali del grande ayatollah Mohammed Hussein Fadlallah, personalità preminente dell’islam sciita, morto ieri a Beirut all’età di 74 anni.
 
Figura controversa, a lungo ritenuto la guida spirituale di Hezbollah, era inserito dagli Stati Uniti nella lista dei terroristi in quanto accusato nel 1980 di essere la mente di sequestri e attentati contro gli occidentali e in particolare gli americani. C’è però chi continua a sostenere che, nel corso della guerra civile libanese, Fadlallah svolse un ruolo di mediatore.
 
Fatto sta che egli è oggi ricordato in Libano e in tutto il mondo arabo come uno dei fautori di un islam moderno. Citatissime alcune sue fatwa, come una “rivoluzionaria”, che riconosce alla donna il diritto di colpire il marito che la percuote.
 
Nato da genitori libanesi in Iraq, nella città santa di Najaf, era giunto in Libano nel 1966, al termine dei suoi studi. Divenuto una personalità importante nell’islam sciita, era stato tra i primi sostenitori della rivoluzione iraniana di Khomeini e nel 1982, quando nacque Hezbollah, fu ritenuto la guida spirituale del movimento fondato dai Guardiani della rivoluzione iraniana.
 
L’influenza di Fadlallah si è estesa, nel tempo, ben al di fuori del Libano. Tra i suoi seguaci compare anche l’ex premier iracheno al-Maliki.
 
“Era sentito da tutti i suoi compatrioti – scrive oggi L’Orient Le Jour – come uno dei fautori dell’islam moderno, del dialogo e dell’apertura all’altro”. “Denunciava – aggiunge il quotidiano - senza cedimenti sia la politica occidentale nella regione che l’oscurantismo di alcuni movimenti religiosi fondamentalisti”.
 
Negli ultimi anni si era allontanato da Hezbollah, si dice per le posizioni troppo filo-iraniane del movimento, che ha comunque proclamato tre giorni dli lutto e la cui televisione Al Manar, ieri ha interrotto i programmi per dare notizia della sua morte. E dall’Iran è arrivato un messaggio di cordoglio, a firma del presidente Mahmoud Ahmadinejad. (PD)
 
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