01/09/2014, 00.00
MACAO - CINA
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Macao, rieletto Fernando Chui. Senza sfidanti e senza voto popolare

Il capo dell'esecutivo si aggiudica un nuovo mandato con il 96% delle preferenze, espresse da un gruppo di 400 persone scelte da Pechino. Il leader si rifiuta di commentare la maggioranza bulgara ottenuta e ringrazia "per la fiducia accordata". Attivisti democratici stufi: "Il governo deve lanciare una riforma politica".

Macao (AsiaNews/Agenzie) - Il Comitato elettorale di Macao, composto da fedelissimi della Cina continentale, ha rieletto a capo dell'esecutivo Fernando Chui Sai-on. Il politico ha ottenuto il 96% dei voti disponibili, ovvero 380 su 396 totali: l'ex colonia portoghese esprime la sua guida attraverso un Comitato elettorale scelto fra membri dell'elite industriale e politici, tutti legati a Pechino.

L'unico neo resta il record delle schede bianche: i 16 voti "non espressi" sono visti come un simbolo della protesta popolare contro questo tipo di elezioni, che non prevede sfidanti e non ammette suffragio universale. Per protestare contro questo stato di cose, nell'ultima settimana si è svolto un referendum non ufficiale per chiedere il suffragio universale per le prossime elezioni, previste per il 2019. Ma dopo poche ore la polizia ha chiuso i seggi dove la popolazione doveva votare e ha fermato gli organizzatori.

A differenza di Hong Kong, la carta costituzionale di Macao non parla di elezioni democratiche; eppure la popolazione inizia a chiedere giustizia e riconoscimento per le scelte politiche del territorio. Lo stesso Chui ha preferito non commentare il risultato elettorale: "Le statistiche sono uscite, ma non ne parlerò. Sono grato per la fiducia e per la possibilità di servire di nuovo il popolo di Macao".

In realtà, il capo dell'esecutivo è considerato più un difensore del business che degli interessi popolari. La sua famiglia è a capo di un piccolo impero (fondato dal padre Tak-seng) i cui interessi spaziano nell'edilizia, nel settore immobiliare, nell'import-export e nell'area farmaceutica. Secondo Larry So Man-yum, analista politico molto noto, "le famiglie come quella di Chui sono ritenute una garanzia di stabilità, oltre a essere molto potenti. Ecco perché non c'è e non ci sarà alcun tipo di dibattito politico su di lui".

Bill Chou Kwok-ping, membro dell'Associazione Nuova Macao e organizzatore del referendum popolare, attacca: "Ora è arrivato il momento che il governo affronti la realtà e lanci una vera riforma politica". Sulu Sou Ka-hou, anche lui attivista democratico, aggiunge: "Più l'esecutivo si comporterà in maniera scorretta, e più facilmente crescerà l'attivismo politico". 

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