16/05/2023, 13.08
CINA
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Manganelli, visori notturni: la nuova forza di Pechino per il controllo dei campi

Da qualche mese una nuova squadra, ribattezzata "nongguan" come gli omologhi "chengguan" delle città, controlla le attività dei contadini nel Paese. Gli interventi hanno sollevato feroci polemiche, a partire dall’attrezzatura (repressiva) di cui sono dotati. Secondo alcuni osservatori è un segnale dei timori della leadership cinese in materia di sicurezza alimentare.

Pechino (AsiaNews) - Pechino ha approntato una nuova forza specializzata nel controllo delle attività nelle campagne, dotata di una strumentazione quantomeno singolare composta da occhiali per visione notturna, disturbatori di segnale, giubbotti anti-pugnale e manganelli stordenti. Un equipaggiamento di tutto punto, con il quale ha già dato prova di forza e uso diffuso di violenze come denunciano agricoltori e contadini finiti nel mirino e “bullizzati” dalle squadre del nuovo reparto legato al ministero dell’Agricoltura. In realtà, secondo alcuni esperti dietro questa nuova forza di controllo e coercizione vi sarebbero politiche di sicurezza alimentare perseguite dalla leadership comunista, che puntano - anche con la forza - alla produzione di riso e grano a discapito di altre colture o produzioni.

Le forze dell’ordine rurali cinesi (meglio note come nongguan, i “manager dei campi” in contrapposizione ai chengguan delle città) sono state istituite a gennaio e hanno già alimentato polemiche e critiche feroci, anche fra gli internauti. Sui social hanno ricevuto molteplici condivisioni e commenti alcuni video e filmati in cui gli “agenti” usano la forza e si intromettono direttamente nelle scelte dei coltivatori. 

Ad aprile gli internauti hanno rilanciato clip diventati virali delle intrusioni di queste squadre, fra i quali un agricoltore della provincia nord-orientale dell’Heilongjiang cui è stato chiesto di eliminare il mais piantato intorno allo stagno per l’allevamento di pesci perché “antiestetico”. E ancora una squadra nella prefettura di Jian, provincia di Jiangxi, è stata vista catturare polli che non erano tenuti in gabbie per impedire loro di defecare ovunque; e un agricoltore di Jiangsu si è lamentato del fatto che i nongguan gli avevano vietato di infilare una corda tra due suoi alberi per appendere i vestiti.

Vi è anche un video di agricoltori a Yanshi, nella provincia dell’Henan, che devono superare un test sulle competenze agricole di base, come la spruzzatura di insetticida. Questi video, molti dei quali ora censurati e rimossi da siti web e piattaforme di social media, hanno ricevuto migliaia di commenti, con gli utenti che hanno definito le azioni “ridicole” ed eccessivamente invasive. Le critiche si allargano anche all’equipaggiamento, perché non si comprende - stando alla funzione - la necessità di giubbotti di difesa, visori notturni e manganelli. 

Le preoccupazioni sono legate anche alle politiche repressive imposte in questi tre anni da Pechino nella lotta al Covid-19. “Il popolo - afferma Alfred Wu, professore associato alla Lee Kuan Yew School of Public Policy dell’Università di Singapore - ha visto come le unità di base siano diventate estremamente potenti durante il lockdown”, tanto che una guardia decideva “se potevi lasciare il tuo complesso”. Infine, un altro fattore che non aiuta l’immagine della nuova squadra delle forze dell’ordine rurali è la loro uniforme, così simile alla polizia urbana.

Di fronte a un forte sentimento negativo che si va diffondendo nella popolazione, il ministero cinese dell’Agricoltura è intervenuto delineando i compiti e assicurando minore interventismo o libertà di azione per le squadre. Il governo ha assicurato che non si vedranno più decine di nongguan sradicare piante di tabacco come avvenuto nel Guangxi, distruggere piante di pepe in fioritura per mettere al loro posto del grano, o rimuovere piantine di zenzero (nella foto) per impiantare riso. Misure che, spiegano alcuni osservatori più attenti, mostrano in realtà tutta l’ansia della Cina in materia di sicurezza alimentare, anche in considerazione della guerra in Ucraina e la crisi del grano. 

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