07/06/2006, 00.00
Filippine
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Manila, il Congresso approva l'abolizione della pena di morte

La presidente Arroyo assicura che la decisione non è un segnale di debolezza nei confronti del crimine e conferma che il decreto parlamentare avrà presto la sua firma. Pena commutata in ergastolo per 1.200 detenuti.

Manila (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente delle Filippine, Gloria Macapagal Arroyo, si è congratulata con il Congresso "per aver preso la decisione di abolire la pena di morte" ed ha assicurato la popolazione che questa scelta "non è un segnale di debolezza nei confronti del crimine".

La dichiarazione è stata fatta oggi, dopo che i parlamentari hanno approvato un decreto legge che abolisce "il crimine orrendo" previsto da una legge del 1994, ovvero la pena capitale per taluni crimini fra cui rapimento, omicidio e traffico di droga..

"Celebriamo la vittoria della vita – si legge in un messaggio presidenziale – e ringrazio il Congresso per aver agito con rapidità ed aver eliminato dal codice penale una pena così atroce". La Arroyo ha poi comunicato che "presto il decreto avrà la sua firma, divenendo così legge". Per rassicurare la popolazione, il presidente ha poi aggiunto che "non ci si deve ingannare, perché al fianco di questa abolizione vi sarà un rafforzamento della legge su tutti i fronti".

Nel Paese ci sono 1.200 condannati a morte, tra i quali almeno undici terroristi collegati ad al-Qaeda, per 100 dei quali – dice padre Roberto Olaguer, cappellano carcerario – la sentenza potrebbe essere eseguita subito. Nel momento in cui il decreto diverrà legge, la pena verrà automaticamente commutata in ergastolo. Il governo filippino ha giustiziato sette persone fra il 1999 ed il 2000, ma subito dopo ha imposto una moratoria alle esecuzioni, sotto la spinta della Chiesa cattolica e dell'Unione europea.

"Dobbiamo trovare altre vie per difendere la società – ha detto più volte mons. Pedro Arrigo, presidente della Commissione episcopale per la cura pastorale nelle prigioni – senza dover ricorrere alla pena di morte, che porta solo fuori quanto di peggio c'è in noi". Come cristiani "siamo convinti – ha aggiunto – che ai rei debba essere data la possibilità di pentirsi, cambiare vita, attitudini e fare ammenda per le proprie azioni".

Edcel Lagman, deputato della Camera dei rappresentanti, ha giustificato la decisione dei parlamentari con uno studio "che dimostra senza alcun dubbio come la pena di morte non sia un deterrente per il crimine: sono sereno per il futuro del Paese".

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