Dal Tamil Nadu ai nativi americani: un vescovo indiano per il nord del Canada
P. Susai Jesu, missionario degli Oblati di Maria Immacolata, è stato chiamato da Leone XIV a guidare l'arcidiocesi di Keewatin-Le Pas. Dal 2007 ha vissuto il suo ministero accanto alle popolazioni indigene, metei e inuit partecipando al cammino di riconciliazione culminato nell'incontro con papa Francesco al Lago di Sant'Anna nel 2022. Le su prime parole: "Dio sceglie i deboli per renderli forti nella fede e nell’amore".
Madras (AsiaNews) - Un missionario indiano del Tamil Nadu che ha operato per anni tra le comunità native americane è stato scelto come nuovo arcivescovo di Keewatin-Le Pas, una vastissima diocesi del nord del Canada che comprende territori del Saskatchewan e del Manitoba. Papa Leone XIV ha nominato il 17 novembre per questo ministero p. Susai Jesu, 54 anni, prete degli Oblati di Maria Immacolata che svolge il suo servizio in Canada dal 2007.
P. Susai è una figura molto significativa nel percorso di purificazione della memoria e riconciliazione in corso tra la Chiesa canadese e le comunità native. Da anni impegnato nel ministero pastorale accanto alle popolazioni indigene, attualmente era parroco presso il Lago di Sant’Anna, il luogo ritenuto sacro dalle popolazioni native dove nel luglio 2022 sostò papa Francesco nel suo viaggio in Canada che ebbe proprio il tema della riconciliazione con i nativi tra i suoi temi più importanti. In precedenza aveva lui stesso accompagnato la delegazione dei nativi che in un primo incontro in Vaticano aveva aperto la strada alla storica visita.
L’arcidiocesi di Keewatin-Le Pas è ricca di diversità culturale, ed è casa di popoli Métis, Cree, Oji-Cree, Dene e non indigeni. La regione a ovest della Baia di James è da tempo conosciuta come Keewatin, che significa “vento del nord”.
“Sono stato molto felice di imparare il cree e di accompagnare le comunità indigene di Pelican Narrows e Sandy Bay, in Saskatchewan, e più tardi della Sacred Heart Church of the First Peoples a Edmonton, dove ho avuto il privilegio di accogliere Papa Francesco – ha scritto p. Susai commentando la sua nomina ad arcivescovo -. La mia passione è portare le persone a Gesù ed evangelizzare i poveri, adempiendo al carisma oblato del nostro fondatore, sant’Eugenio. Ho avuto la grazia di un breve nuovo inizio al Lago di Sant’Anna e ora sono lieto di servire con i sacerdoti e gli operatori pastorali dell’arcidiocesi di Keewatin-Le Pas. Grazie a tutti per il sostegno e le preghiere”.
“Mentre medito sui miei sentimenti in questo momento memorabile – aggiunge l’arcivescovo eletto - mi tornano alla mente le parole della beata Vergine Maria: ‘L’anima mia magnifica il Signore, il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore. Dio ha innalzato gli umili e ricolmato di beni gli affamati’. È un’esperienza che ti fa sentire piccolo ricevere la chiamata di Dio a servire come vescovo. Comprendo profondamente che Dio sceglie i deboli per renderli forti nella fede e nell’amore. Il mio cuore è colmo di gratitudine e gioia”.
P. Susai Jesu è nato il 17 maggio 1971 a Pushpavanam, nel Tamil Nadu in India. Attratto dalla vita religiosa fin da giovane, è entrato nei Missionari Oblati di Maria Immacolata ed è stato ordinato sacerdote il 27 luglio 2000 nella Chiesa del Cuore Immacolato di Maria a Kanchipuram. L’ordinazione fu conferita da mons. Lawrence Pius, dell’arcidiocesi di Madras–Mylapore.
Dotato linguista che parla fluentemente inglese, cree e tamil, padre Susai unisce la sua vocazione pastorale alla formazione accademica, avendo conseguito un master in Psicologia in India e un altro in Counselling e Spiritualità presso la St. Paul University di Ottawa. Cittadino canadese, è un devoto servitore delle comunità indigene e dei più poveri nelle città: ha guidato e sostenuto numerose iniziative, tra cui programmi di distribuzione di pranzi al sacco, una banca alimentare parrocchiale, distribuzioni di indumenti caldi e pasti comunitari regolari per i bisognosi di Edmonton. È noto per la sua compassione, la sua sensibilità culturale e la sua incrollabile dedizione alla riconciliazione, alla costruzione di comunità e all’accompagnamento di coloro che sono maggiormente nel bisogno.
“Ho sempre visto qualcosa di speciale in lui, soprattutto nel modo in cui vive il ministero pastorale - racconta il nipote p. Christopher, divenuto anche lui Oblato di Maria Immacolata lasciandosi ispirare dall’esempio dello zio -. Ho osservato come si apportava con le persone, in particolare con i poveri. Ovunque abbia servito, è diventato uno con la comunità. Il suo amore per la Parola di Dio ha ispirato molti, me compreso. La sua natura amichevole e il suo amore per i poveri continuano a incoraggiarmi nel mio ministero con grande entusiasmo e dedizione”.
01/04/2022 14:18
30/03/2023 13:48








