03/06/2016, 11.09
INDIA
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Massacro dei musulmani in Gujarat: 24 colpevoli, ma 36 assolti

Le condanne si riferiscono alla morte di 69 islamici nel complesso residenziale della Gulbard Society di Ahmedabad. Questi sono stati vittime della ritorsione di estremisti indù. L’episodio ha scatenato tre mesi di feroci violenze, nelle quali sono morti più di 1000 musulmani. Da sempre il premier Modi è oggetto di aspre critiche, per non aver fatto nulla per fermare i massacri.

Ahmedabad (AsiaNews/Agenzie) – Il tribunale di Ahmedabad ha riconosciuto la colpevolezza di 24 persone, tra cui un leader locale del Vhp (Vishwa Hindu Parishad, ultranazionalisti indù), in uno degli episodi più violenti dei massacri contro i musulmani in Gujarat nel 2002. Altre 36 persone sono state invece prosciolte per mancanza di prove evidenti. Attivisti e parenti delle vittime hanno gioito alla lettura della sentenza, ma hanno anche dichiarato che faranno ricorso contro questa “giustizia incompleta”.

La sentenza è stata emessa ieri e le condanne sono attese per il prossimo 6 giugno. Il giudice PB Desai ha attribuito l’accusa di omicidio solo a 11 persone tra le 24 dichiarate colpevoli, che ora rischiano la pena di morte.

I colpevoli sono accusati di aver progettato e compiuto l’assalto al complesso residenziale della Gulbarg Society nella città di Ahmedabad, durante il quale sono stati mutilati e bruciati 69 musulmani.

L’aggressione è stata una feroce ritorsione contro un altro atto di violenza compiuto il giorno prima da alcune persone di fede islamica.  Il 27 febbraio 2002 a Godhra, un gruppo di fedeli indù che viaggiava a bordo del treno Sabarmati Express, venne assaltato da un gruppo di musulmani. L’attacco fece 59 morti e scatenò la violenza dei fondamentalisti indù. Nel massacro della Gulbarg Society morì anche il politico Ehsan Jafri, all'epoca esponente di spicco del Congress.

Si calcola che nei tre mesi successivi oltre 1000 musulmani siano stati massacrati in diverse città del Gujarat. Dei massacri è sempre stato accusato il premier Narendra Modi, che nel 2002 era chief minister dello Stato. Egli è stato incolpato di aver cospirato negli scontri, non aver preso alcun provvedimento per fermarli e non aver istituito alcuna indagine. Anche se nel 2012 un tribunale lo ha scagionato da ogni accusa, le critiche sono vive ancora oggi.

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