Migranti, diritti e accoglienza: la nuova fase del governo di Colombo
Nei giorni scorsi la visita dell’Alto commissario Onu per i diritti umani Volker Türk nell’isola. Incontri con leader religiosi, politici e personalità della società civile. La questione della “responsabilizzazione” interna e la creazione di un procuratore indipendente per far luce sugli abusi del passato. La vicenda di oltre un centinaio di Rohingya alla deriva sulla costa nord.
Colombo (AsiaNews) - Dare vita a un sistema di “responsabilizzazione” interno allo Sri Lanka che soddisfi gli standard internazionali, sfruttando una fase di stabilizzazione dell’isola dopo decenni di violenze e criticità, mediante la creazione (anche) di un procuratore indipendente. La visita di quattro giorni dell’Alto commissario Onu per i diritti umani Volker Türk a Colombo, che si è conclusa il 26 giugno scorso con l’incontro col presidente Anura Kumara Dissanayake, si inserisce in una prospettiva di cambiamento. Al centro della discussione pure la controversa Legge sulla prevenzione del terrorismo (Pta) la cui applicazione ha creato non poche criticità e per questo andrebbe abrogata, affrontando con maggiore decisione il tema della tortura.
Durante la tappa in Sri Lanka Türk ha compiuto visite ufficiali in diverse regioni del Paese, martoriato da una decennale guerra nel nord e da crisi politiche anche recenti che non hanno però minato l’obiettivo di ripresa. A conclusione, l’alto funzionario delle Nazioni Unite ha confermato il sostegno alle autorità di Colombo nello sviluppo di un meccanismo di responsabilità che soddisfi standard internazionali, bisogni, aspirazioni e aspettative delle vittime. “Abbiamo discusso - ha proseguito - di come creare la figura di un procuratore indipendente e di come costruire un sistema di responsabilità nazionale” aggiungendo che questo resta un processo ancora in corso, coi diritti umani che rimangono una preoccupazione internazionale.
Fra i vari incontri vi sono quelli con personalità della politica, leader religiosi e membri della società civile, oltre alle vittime di violazioni e abusi di diritti umani, con le loro testimonianze strazianti di abusi e violazioni. Egli ha poi ricordato che l’eredità del passato rappresenta una sfida significativa per il nuovo governo, mentre l’ufficio Onu deve “raccogliere, assemblare e salvaguardare le informazioni” analizzando i casi di violazioni dei diritti umani. “Durante i miei incontri coi leader religiosi, ho sottolineato il ruolo fondamentale - ha concluso Türk - che hanno nella promozione dei diritti umani e della comprensione interreligiosa. Questo è un ingrediente chiave per una società pacifica, armoniosa ed etica. In un mondo in cui l’incitamento all’odio e per motivi religiosi sta diventando sempre più comune, li ho esortati a usare la loro influenza per sradicare il fenomeno”.
Il tema dei diritti umani, dell’accoglienza e dell’apertura verso i rifugiati è di stretta attualità in questa fase storica attraversata dal Paese, in cui si moltiplicano i richiami volti a politiche favorevoli verso le fasce più deboli della popolazione, locale o migrante. “Ogni vita umana è preziosa. A prescindere dalla provenienza, dal credo o dall’aspetto, tutti hanno il diritto di vivere in pace, nel rispetto e nella libertà” afferma il messaggio della Commissione per i diritti umani dello Sri Lanka, diffuso in occasione della Giornata dei migranti. Il tema di quest’anno “Solidarietà con i rifugiati”, spiegano gli attivisti, ricorda che quando le persone “lavorano insieme nelle nostre città, nei nostri Paesi e in tutto il mondo, possiamo ottenere grandi risultati”.
Nell’ultimo periodo l’isola si è affermata come punto di approdo - e accoglienza - per rifugiati e richiedenti asilo. A fine dello scorso anno il governo di Colombo ha accolto un gruppo di rifugiati che erano stati trascinati all’interno delle acque nazionali. A bordo vi erano 118 persone appartenenti alla minoranza musulmana Rohingya in fuga da guerra e violenze in Myanmar, poi finita alla deriva al largo della costa di Mullivaikkal, a Mullaitivu, nel nord. I pescatori locali hanno individuato l’imbarcazione e hanno fornito assistenza umanitaria, tra cui acqua e cibo, per poi scortare la nave in seguito all’intervento della Marina fino al porto di Trincomalee. Attualmente, con il raggiungimento di una maggiore stabilità, lo Sri Lanka è diventato meta di persone in fuga da disordini civili o conflitti in altre parti del mondo. Di conseguenza, 394 rifugiati/richiedenti asilo e 118 apolidi sono arrivati nell’ultimo periodo, esprimendo preoccupazione per la loro sicurezza nei Paesi di origine; alcuni di essi vivono con le comunità locali, mentre altri sono detenuti in tre centri di detenzione designati.
10/02/2022 11:14