07/02/2011, 00.00
VIETNAM
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Missione fra i montagnards, anche nelle zone più remote

di J.B. Vu
Il territorio della diocesi di Kontum accoglie 40 minoranze etniche, e ha una popolazione di due milioni di persone. Tra le tante iniziative, anche sei nuovi ostelli per bambini orfani ad opera delle suore domenicane.
Kontum (AsiaNews) – La missione della Chiesa e dei cattolici in Vietnam non si ferma, e opera ogni giorno per portare speranza e “primavera” anche in zone remote, difficili da raggiungere, a persone di ogni etnia e religione. Come ha chiesto Benedetto XVI nel suo messaggio per la 45a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, i missionari cercano di annunciare il Vangelo a tutti “con lo stesso entusiasmo dei primi cristiani”, perché “il Vangelo non è proprietà esclusiva di chi l’ha ricevuto, ma un dono da condividere”.

La diocesi di Kontum, sugli altopiani centrali del Vietnam, è prova importante di questo impegno missionario. L’area della diocesi, che comprende le province di Gia Lai e Kontum, raccoglie 40 gruppi etnici minoritari (i cosiddetti “montagnards”) e ha una popolazione di due milioni di persone, per lo più contadini. Sul territorio sono presenti 70 parrocchie e 20 stazioni missionarie, dove lavorano circa 90 sacerdoti. Fino a oggi sono state battezzate almeno 300mila persone, che rappresentano il 14% della popolazione.

L’attività di religiosi, catechisti e suore non si è mai fermata dinanzi alle difficoltà oggettive nel raggiungere alcuni luoghi. P. Son, un sacerdote della diocesi, ha condotto una ricerca che mostra come “negli ultimi anni, molti giovani sacerdoti sono stati mandati in zone remote come Đăk Glei, Hà Mòn, Hà Tây, Đak Tô, Kon Rơnbang, mentre alcune suore sono state inviate qui per servire i poveri e gli orfani”.

Il sacerdote racconta l’esperienza delle suore domenicane, che hanno fondato sei rifugi per accogliere i bambini di diverse etnie rimasti orfani. Accanto a questi centri, le sorelle conducono tanti altri piccoli progetti sociali, volti ad aiutare le migliaia di poveri, anziani e malati che vivono in zone più remote. Suor Loan racconta ad AsiaNews: “Lavoriamo in zone remote e di montagna. Portiamo sostegno materiale ai poveri, e cerchiamo di essere per loro guide spirituali. I bambini sono curati e amati. L’umanità e la cura che nascono dalla fede sono le ‘ottime spezie’ per rendere la loro vita la più felice possibile”.
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