08/04/2011, 00.00
CINA
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Morti tre bambini per latte contenente nitrito

In ospedale 35 persone intossicate, si indaga sulle ditte produttrici. Intanto la polizia avverte Zhao Lianhai che tornerà in carcere, se ancora difende i diritti umani e i dissidenti. Quando era in carcere, fu costretto a bere latte alla melamina, del tipo che intossicava i bambini. Arrestato un legale difensore dei diritti umani.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Tre bambini morti e 35 bambini e persone intossicate per avere bevuto latte contenente nitrito, a Pingliang nel Gansu. Intanto Zhao Lianhai, attivista condannato al carcere per avere difeso i diritti dei bambini malati per il latte alla melamina, dice che la polizia lo ha “avvertito” che tornerà in carcere se continua a difendere i diritti umani.

I 35 intossicati, per la gran parte bambini sotto i 14 anni, sono ricoverati in ospedale. L’agenzia statale Xinhua riporta oggi che il latte è confezionato da 2 ditte casearie locali. Ora le fabbriche sono state chiuse e sono in corso indagini.

Il nitrito di sodio è usato nella preparazione delle carni, ad esempio per le salsicce, perché abbatte la carica batterica. Ma è molto tossico per l’uomo, la dose letale è di circa 22 milligrammi per chilo di peso corporeo.

Da anni la Cina è al centro di ripetuti scandali alimentari, come quello del latte in polvere per bambini addizionato con la melamina, sostanza tossica che nel 2008 ha causato almeno 6 decessi di neonati e circa 300mila malati gravi ai reni.  La settimana scorsa gli uffici di igiene hanno ordinato la chiusura di circa il 45% delle aziende casearie del Paese, non in regola (AsiaNews del 4.4.2011, Dopo gli scandali alla melamina, chiuse il 45% delle aziende cinesi del latte).

Intanto la polizia ieri ha convocato Zhao Lianhai, che ha difeso i diritti dei bambini malati per il latte alla melamina, dopo che si è ammalato suo figlio che ora ha 5 anni (nella foto insieme a Zhao). Per questo Zhao è stato condannato a 2 anni e mezzo di carcere per “istigazione al disordine sociale”. E’ tornato a casa lo scorso dicembre, per motivi medici. Il 6 aprile sul suo sito su Twitter  ha difeso Ai Weiwei, noto dissidente arrestato nei giorni scorsi. Ieri la polizia lo ha convocato e avvertito che tornerà in carcere, se continua a difendere gli altri attivisti.

In un’intervista al South China Morning Post, Zhao per la prima volta ha parlato della sua detenzione e ha raccontato che, poiché aveva fatto uno sciopero della fame per protesta, durante la sua detenzione nel distretto Daxing, è stato forzato a mangiare proprio il tipo di latte in polvere che era risultato contenere melamina. Ha detto che il suo rilascio è avvenuto a condizione che non faccia nulla per “minare la stabilità” sociale e che non parli con i media.

Intanto la Cina prosegue la repressione contro i dissidenti. Il 6 aprile sono stati arrestati la nota avvocatessa Ni Yulan e suo marito Dong Jiqin, prelevati dalla polizia con la forza presso l’albergo dove stavano. Ni, già arrestata nel 2002, da tempo si batte contro gli espropri illegittimi di terre, favoriti dai governi locali.

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