26/11/2013, 00.00
RUSSIA-VATICANO
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Mosca, il Patriarcato auspica una "soluzione ai problemi internazionali" dopo l'incontro Putin-Papa

di Nina Achmatova
Sia in mondo ortodosso che cattolico, il colloqui tra il leader del Cremlino e Bergoglio è letto in chiave strettamente politica. Nessun accenno al dialogo ecumenico, ma gli scambi tra le due chiese sono "attivi". Attesi a Mosca mons. Paglia e il card. Koch.

Mosca (AsiaNews) - Sia da parte cattolica che ortodossa, in Russia viene commentato in chiave prevalentemente politica l'incontro tra il presidente Vladimir Putin e Papa Francesco, svoltosi il 25 novembre in Vaticano, nell'ambito della visita "di lavoro" del capo del Cremlino in Italia. Il Patriarcato di Mosca ha auspicato che il colloquio contribuisca alla soluzione dei problemi internazionali. Dal canto suo, anche la nunziatura apostolica nella Federazione russa vi ha visto l'apertura di nuove opportunità di collaborazione tra i due Stati, soprattutto su tematiche urgenti come la crisi siriana e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente.

"L'incontro è stato una sorta di 'sincronizzazione degli orologi' per un ulteriore sviluppo della cooperazione tra lo Stato russo e la Chiesa nel campo sociale e in quello della cultura in nome della difesa dei valori morali fondamentali, della vita, del rispetto della dignità della persona e della famiglia", ha dichiarato a Interfax il segretario del Dipartimento per le relazioni inter-cristiane, Dmitri Sizonenko. Il rappresentante del Patriarcato ha poi sottolineato che i "successi" della diplomazia russa nella ricerca di un soluzione pacifica alla crisi siriana, rispondono pienamente alle aspirazioni della stessa Chiesa russo ortodossa, permettendo che i problemi della discriminazione e della persecuzione dei cristiani vengano affrontati in modo più attivo nei consessi internazionali (Onu, Consiglio d'Europa e Osce).

Il Patriarcato sembra, in questo modo, voler ribadire la sua consonanza di vedute col Cremlino, messa in ombra ultimamente dalla inattesa partnership di Mosca con la Santa Sede, sugli stessi dossier. Come ha scritto Nezavisimaya Gazeta, la Chiesa russo-ortodossa mira a conquistare lo stesso ruolo di attore globale, giocato dal Vaticano. Lo dimostra, a detta del giornale russo, il fatto che subito dopo la lettera sulla Siria di papa Francesco al leader del Cremlino, alla vigilia del G20 di settembre, il patriarca Kirill abbia scritto a Barack Obama, invitandolo a accantonare i piani d'attacco militare contro il regime di Bashar al-Assad e a puntare sulla via diplomatica per frenare il conflitto siriano. "Putin ha accettato in linea di principio di rafforzare il ruolo della Chiesa ortodossa russa nel mondo, un ruolo che sta cercando per la Russia in generale - continua Nezavisimaya Gazeta - ma lui e il Patriarca hanno diverse priorità e spesso diversi interessi. Per Putin la realipolitik è più importante, della soluzione dei problemi tra le due Chiese".

Nel colloquio con Bergoglio, il leader russo "ha portato il saluto del patriarca ortodosso Kirill", ma "non si sono trattate questioni ecumeniche", ha riferito il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. "I problemi del dialogo ortodosso-cattolico e la questione dell'incontro tra i due primati rimangono un affare interno alle due Chiese", ha ricordato Sizonenko, il quale ha però ammesso che la visita in Vaticano di Putin s'inquadra nello "sviluppo attivo di relazioni costruttive", tra le due Chiese. La pensa allo stesso modo il nunzio in Vaticano, mons. Ivan Jurkovic, il quale ha parlato di "frequenti scambi". Di recente l'arcivescovo di Milano, card. Angelo Scola, ha incontrato Kirill, mentre in contemporanea a Roma, il 'ministro degli Esteri' della Chiesa ortodossa, il metropolita Hilarion, è stato ricevuto dal Papa. Gli incontri continueranno anche nelle prossime settimane: in Russia sono attesi il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei cristiani, e monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.

Più frequentemente avvengono tali incontri, a livello di Stato e di Chiese, meglio è; specialmente quando si parla di problemi come la pace in Siria e la persecuzione della minoranza cristiana in questo Paese, ha dichiarato Giovanna Parravicini, consigliere culturale della nunziatura apostolica nella Federazione russa. Citata da Interfax, la Parravicini si è poi detta convinta che lo scambio di opinioni tra Santa Sede e Russia su temi di carattere internazionale darà un nuovo impulso alla cooperazione tra i due Stati e offrirà opportunità per risolvere i problemi che affronta oggi il mondo.

 

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