15/11/2022, 08.53
RUSSIA
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Mosca, la scalata al potere dei ceceni di Kadyrov

di Vladimir Rozanskij

Oltre al capo della Repubblica di Cecenia, si distingue il deputato della Duma Adam Delimkhanov. Soprannominato il “comandante delle armate di TikTok”. Dopo le sconfitte di Putin in Ucraina, Kadyrov si posiziona per guadagnare un ruolo centrale a Mosca. Iniziati i giochi di potere al Cremlino.

Mosca (AsiaNews) – Nella fase della ritirata russa da molte località occupate in Ucraina continua a far parlare di sé Adam Delimkhanov , rappresentante della repubblica di Cecenia alla Duma di Stato russa. Il “deputato più pericoloso di Russia”, come definito da molte testate giornalistiche, è chiamato anche il “comandante delle armate di TikTok” dei “kadyrovtsy”, i guerrieri ceceni impegnati nella guerra ucraina.

Più che alle manovre militari, Il politico si dedica alle pose propagandistiche con armi in pugno, che vengono trasmesse sulle reti social. Delimkhanov, braccio destro del presidente ceceno Kadyrov e suo possibile sostituto in caso di promozione del capo ai vertici della politica russa, è anche implicato in una serie infinita di scandali, anche piuttosto scabrosi, compresi attentati e delitti politici.

Il popolare deputato ceceno ama farsi ritrarre accanto agli altri soldati, anch’essi chiamati “i combattenti di TikTok” per la frequenza della loro presenza sui social network, più ancora che sul campo di battaglia. I giornalisti di Slydstvo.info hanno determinato che la gran parte degli scatti propagandistici di Delimkhanov e dei suoi guerrieri proviene dalla città occupata di Mariupol, e da un unico quartiere, vicino alla frontiere russa, in un raggio non superiore a un chilometro.

In questa “zona occupata” vengono organizzati tour dimostrativi per i giornalisti, mostrando “la forza e la grandezza delle armate cecene”, che ci tengono a essere esaltate come la punta di diamante dell’occupazione russa dell’Ucraina, almeno a livello di immagine. Delimkhanov è stato anche insignito da Putin dell’onorificenza della “Stella d’oro” e del titolo di Eroe di Russia, pur essendo schierato con la Rosgvardija (la guardia presidenziale), che per la maggior parte si occupa di presidiare il territorio occupato.

Il fedelissimo di Kadyrov è sempre assente dalla Duma di Mosca; eppure a giugno è stato elevato da deputato semplice a primo vice presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza e la lotta alla corruzione. In 15 anni di attività alla Duma, Delimkhanov ha messo la sua firma in tutto su 19 progetti legislativi, la maggior parte dei quali senza esito, e ha ricevuto anche il titolo di “deputato taciturno”, quando nel 2017 non ha mai preso la parola in assemblea e non si è unito ad alcuna iniziativa parlamentare.

Lontano parente del presidente Kadyrov, Delimkhanov è un veterano della guerra cecena degli anni ’90, come membro del gruppo guidato dal leggendario comandante Salman Raduev. Nel 1999, alla vigilia dell’arrivo dell’esercito russo nell’autoproclamata “Ičkerija” indipendente, è passato in tempo utile dalla parte di Akhmat Kadyrov, padre dell’attuale presidente, diventando esponente dei servizi di sicurezza della Cecenia insieme a Ramzan, succeduto al genitore dopo la sua improvvisa e misteriosa morte in un attentato allo stadio di Grozny.

Nel 2006 il futuro deputato ceceno alla Duma è stato sospettato dell’assassino nel centro di Mosca di un colonnello dell’Fsb (servizi segreti interni) suo conterraneo, il comandante della brigata degli “Ardenti” Mavladi Baysarov, che era in conflitto con Ramzan Kadyrov. Un altro politico ceceno, Beslan Gantamirov, ha testimoniato che Baysarov era stato ucciso con una pistola appartenente a Delimkhanov.

Ramzan è stato nominato presidente ad interim dopo la morte del padre, e da allora il suo fedelissimo rappresenta la repubblica caucasica alla Duma. Molti collegano al suo nome anche l’assassinio del principale politico di opposizione a Putin, l’ex premier Boris Nemtsov, ucciso sul ponte Bolšoj davanti al Cremlino nel 2015.

Dal 2009 Delimkhanov è ritenuto “il successore” del presidente ceceno, che sta cercando in ogni modo di trasferirsi a Mosca, soprattutto dopo la disfatta di Kherson, appoggiato dall’altro falco della guerra russa Evgenij Prigožin, capo della compagnia di mercenari Wagner. La ritirata di questi giorni da Kherson potrebbe far scattare l’ora del cambio della guardia al Cremlino, per far posto ai leader della propaganda bellica estrema, i generali e i soldati di TikTok.

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