12/01/2024, 13.35
MYANMAR - SINGAPORE - CINA
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Myanmar: il cessate il fuoco e il trafficante di armi di Singapore

di Angeline Tan

La portavoce del ministero degli Esteri cinese ha confermato la notizia riguardo la tregua tra le milizie etniche e l'esercito birmano nel nord del Paese. Mentre Singapore ha multato un proprio cittadino che voleva portare fuori dal Paese oltre 20mila dollari frutto di commesse militari ai generali, ma il governo resta cauto nel prendere maggiori provvedimenti.

Singapore (AsiaNews) - Mentre un trafficante di armi per la giunta militare del Myanmar è stato multato per non aver dichiarato che stava lasciando Singapore con mezzo milione di dollari, le tre milizie etniche che a fine ottobre avevano lanciato un’offensiva contro l’esercito nello Stato settentrionale Shan hanno annunciato un cessate il fuoco grazie all’intermediazione della Cina. La notizia è stata confermata dalla portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning e dal regime birmano.

Kyaw Min Oo, 41 anni, era stato arrestato il 15 giugno 2023 insieme ad altri due connazionali  – Wai Sar Tun e Win Myint – dopo che la polizia era stata avvisata che i tre birmani stavano tentando di portare oltre 20mila dollari fuori da Singapore. Tutti e tre sono stati condannati il 26 dicembre 2023. Il sito di notizie The Irrawaddy (gestito da giornalisti birmani esiliati in Thailandia) ha riferito per la prima volta l’8 gennaio che Kyaw è un trafficante d'armi al soldo dell’attuale regime, mentre secondo un rapporto delle Nazioni Unite preparato dal relatore speciale per il Myanmar Tom Andrews Wai è stato scelto come partner commerciale di Kyaw in Myanmar. Ulteriori indagini hanno poi svelato che Win, invece, è stato direttore di cinque diverse aziende che si occupano di commercio di pezzi di ricambio per elicotteri e aerei, chiamate Asia Aviation Trading, Sky Avia Trading, Heli Asia Trading, Heli White Trading e Sky Union Trading, tutte registrate tra il 2014 e il 2017.

Gli Stati Uniti, il Canada e l’Unione europea hanno imposto sanzioni contro Kyaw Min Oo, che secondo Brian E. Nelson, sottosegretario americano del Tesoro per il terrorismo e l'intelligence finanziaria, “trae profitto dalla violenza e dalle sofferenze che l'esercito ha inflitto al popolo del Myanmar dopo il colpo di stato militare” avvenuto il primo febbraio 2021. Kyaw è stato multato 10mila dollari, mentre i suoi collaboratori 5mila ciascuno.

Nel luglio dello scorso anno, il ministro degli Esteri di Singapore, Vivian Balakrishnan, aveva dichiarato che non era stato applicato un divieto generale di commercio con il Myanmar per non esacerbare la sofferenza della popolazione locale. Al tempo, l’opposizione aveva chiesto al governo di chiarire la posizione di Singapore dopo la pubblicazione del rapporto delle Nazioni unite, che, tra le altre cose, puntava il dito contro varie entità con sede a Singapore per aver contribuito al flusso di forniture militari al regime del Myanmar per un valore di 254 milioni di dollari. Il documento affermava inoltre che le banche di Singapore sono state “ampiamente utilizzate dai trafficanti di armi” e si sospetta che “riserve sostanziali” siano detenute in DBS Bank, UOB e OCBC Bank. La città-stato negli ultimi mesi ha preso diverse misure bloccando alcune attività che erano state segnalate e le istituzioni finanziarie di Singapore hanno anche imposto una maggiore due diligence per i clienti legati al Myanmar e per le transazioni che presentano rischi più elevati.

La Cina, al contrario, nelle ultime settimane è intervenuta direttamente nel conflitto civile del Myanmar: negli ultimi due giorni si sono svolti a Kunming, nella provincia dello Yunnan, che confina con il Myanmar, colloqui tra le milizie etniche della Three Brotherhood Alliance e i militari birmani, che hanno portato a un cessate il fuoco. Tar Bhone Kyaw, portavoce della Ta'ang National Liberation Army ha aggiunto di aver "accettato di riaprire il commercio frontaliero" con la Cina, principale interesse di Pechino, che aveva finora preferito evitare di immischiarsi direttamente con la guerra in Myanmar, nonostante negli ultimi anni abbia fornito attrezzature militari all’esercito birmano e ad alcune milizie che controllano in confini.

La settimana scorsa le milizie etniche parte dell’Alleanza erano riuscite a riconquistare alcune città note per le operazioni di truffe online, allarmando la Cina, che non vuole disordini lungo le proprie frontiere. Pechino aveva espresso “forte insoddisfazione” per le vittime cinesi causate dai combattimenti e aveva dichiarato che avrebbe preso “tutte le misure necessarie” per proteggere i propri cittadini. “Entrambe le parti si sono impegnate a non compromettere la sicurezza dei residenti cinesi al confine e del personale cinese in Myanmar", ha detto Mao oggi commentando il cessate il fuoco.

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