10/04/2006, 00.00
MYANMAR
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Myanmar: più di 700 persone di etnia karen cacciate dai loro villaggi

L'esercito birmano ha distrutto i loro villaggi. I Karen, dove si contano nutrite comunità di cristiani, hanno riparato nel villaggio di Ko Kay. Alcuni di loro vogliono raggiungere i campi profughi in Thailandia.

Ko Kay (AsiaNews) – La giunta militare che governa il Myanmar, ex Birmania, ha lanciato un nuovo attacco nei confronti delle minoranze etniche del Paese, in modo particolare contro l'etnia karen, nella quale si contano numerose comunità di cristiani.

"In Birmania questo momento dell'anno è noto anche come stagione delle uccisioni", si legge in un servizio del Christian Freedom International (Cfi), che raccoglie e distribuisce cibo e medicine, e assiste le minoranze etniche perseguitate in Myanmar.

"Durante la stagione secca i soldati si muovono con maggiore facilità nella fitta giungla birmana. Quest'anno non ha fatto eccezione, anzi la giunta militare ha aumentato gli attacchi per portare avanti quello che è un vero e proprio genocidio contro la minoranza etnica dei karen".

Saw Aro, 50 anni, è un militante dell'Esercito di liberazione nazionale karen (Knla), che dalla seconda guerra mondiale lotta per la sopravvivenza dell'etnia karen. Aro ha dichiarato al Cfi che oltre 700 fra uomini, donne e bambini sono arrivati da poco nel suo villaggio di Ko Kay. "Vengono dai distretti di  Toungoo e Nyaunglebin", ha detto.

"L'esercito birmano di recente ha dislocato da Yangon (Rangoon) 10 battaglioni con più di 1500 soldati". "Questi militari rappresentano un grave problema: quando sono arrivati nei distretti di Toungoo e Nyaunglebin hanno invaso tutta la zona, poi si sono messi alla ricerca dei villaggi dove vivevano persone di etnia karen. Hanno distrutto tutto, così adesso gli abitanti non hanno niente né da mangiare né da coltivare per il futuro. Se trovavano persone di etnia karen li catturavano. Gli abitanti di queste zone non hanno osato affrontare l'esercito birmano, ma per salvare le loro vite hanno lasciato i villaggi e si sono nascosti sulle montagne e nella giungla".

Aro ha poi dichiarato che "prima di arrivare al villaggio di Ko Kay queste persone hanno dovuto affrontare cose terribili. Hanno camminato per 10 giorni, in una situazione di insicurezza, senza cibo e medicine. I soldati birmani hanno provato a bloccarli anche con mine, e queste persone sono riuscite a superare le difficoltà solo grazie alla guida di alcuni soldati karen".

Anche nel villaggio di Ko Kay i 700 karen hanno dovuto affrontare il problema della mancanza di cibo e medicine. "Non sono sufficienti, e questo è un grave problema. La maggior parte di queste persone non vuole tornare nel suo villaggio. Alcuni hanno espresso il desiderio di fermarsi a Ko Kay, altri vogliono raggiungere i campi profughi in Thailandia".

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