04/09/2009, 00.00
ARABIA SAUDITA
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Nel regno saudita sciiti discriminati come “non credenti”

Un rapporto di Hrw denuncia l’emarginazione degli sciiti in scuole, tribunali, moschee, esercito, governo, lavoro. Allo stesso modo (e forse peggio) sono discriminati cristiani, indù, buddisti, ecc..

Washington (AsiaNews) – Le autorità saudite devono trattare i fedeli dell’islam sciita come cittadini alla pari con gli altri, cancellando la “discriminazione sistematica” a cui essi sono sottoposti nell’educazione, la giustizia, il lavoro. È quanto chiede un rapporto dell’organizzazione Human Rights Watch, pubblicato ieri.

Nel regno dei Saud, gli sciiti rappresentano il 10-15% della popolazione, trattati sempre come cittadini di seconda classe. L’islam seguito in Arabia è quello più puritano del wahabismo, che guarda all’islam sciita come un tradimento del vero islam e gli sciiti come degli atei, per nulla diversi da membri di altre religioni.

In effetti in Arabia saudita non è permessa la pratica di alcuna altra religione eccetto l’islam sunnita più fondamentalista. Templi, chiese, pagode sono proibite, come pure esibizione in pubblico di oggetti religiosi e raduni religiosi in privato.

Nel difendere i diritti degli sciiti, il rapporto di Hrw, di circa 35 pagine, parte da un incidente avvenuto lo scorso febbraio a Medina, dove alcuni pellegrini sciiti si sono scontrati con la polizia religiosa (muttawa), che vigila sull’applicazione del wahabismo e sui costumi sociali. In seguito a questi scontri, vi sono state manifestazioni di protesta e molti arresti.

Hrw dà voce alle richieste degli sciiti: uguali opportunità nella burocrazia e nell’esercito; possibilità di costruire proprie moschee e propri tribunali; libertà di pubblicare libri. L’organizzazione per i diritti umani suggerisce anche la possibilità di condividere i luoghi santi dell’islam, a Mecca e Media, fra le diverse forme dell’islam.

Fra le varie discriminazioni, il rapporto cita in particolare quelle nel sistema educativo e in quello giudiziario, dove i testimoni sciiti sono spesso esclusi dai giudici a causa della loro religione.

Da quando il re Abdullah è salito al potere, l’influenza della muttawa è diminuito ed è visibile qualche spiraglio di libertà religiosa.

Ma il rapporto fra sunniti e sciiti va oltre l’intolleranza religiosa. Essa coinvolge problemi politici e rapporti difficili fra Arabia saudita e i Paesi a maggioranza sciita quali l’Iraq e soprattutto l’Iran.

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