23/03/2018, 08.54
ARABIA SAUDITA - STATI UNITI
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Nuova vendita di armi ai sauditi per un miliardo di dollari

L’accordo siglato durante l’incontro fra il presidente Trump e il principe ereditario saudita, in visita negli Stati Uniti. Al Congresso 30 giorni per la ratifica, che prevede la fornitura di 6700 missili anticarro. Amnesty International: non solo gli Usa, anche Regno Unito e Francia alimentano il conflitto in Yemen col commercio di armamenti. 

 

Washington (AsiaNews/Agenzie) - L’amministrazione statunitense guidata dal presidente Donald Trump ha siglato un accordo con i vertici dell’Arabia Saudita finalizzato alla vendita di armi, per un valore complessivo di oltre un miliardo di dollari. La firma è arrivata nel contesto della visita del principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman (Mbs) oltreoceano, primo viaggio diplomatico all’estero del numero due del regno. 

Nel tardo pomeriggio di ieri il Dipartimento di Stato Usa ha comunicato al Congresso l’intenzione di approvare la vendita. I parlamentari avranno 30 giorni per dare il via libera all’accordo o cercare di fermarne l’attuazione; tuttavia, questa ipotesi sembra assai improbabile perché il partito del presidente Trump controlla entrambe le camere. 

Nel pacchetto frutto dell’accordo sono compresi anche un totale di circa 6700 missili anti-carro. Fra gli altri armamenti previsti nell’intesa fra Riyadh e Washington vi sono anche sostegno tecnico, manutenzione e fornitura di pezzi di ricambio per carri armati, elicotteri e altre attrezzature già presenti all’interno dell’arsenale saudita (per 300 milioni di dollari). 

Fonti della Difesa Usa sottolineano che la vendita è in linea “con la politica estera statunitense” e persegue “gli obiettivi di sicurezza nazionale” migliorando il sistema complessivo di armamenti “di una nazione amica”. Riyadh, prosegue la nota continua a essere “un'importante forza di crescita economica e di stabilità politica” in Medio oriente [leggi in chiave anti-iraniana]. 

Gli Stati Uniti sembrano aver superato i “dubbi” del passato sulla vendita di armi ai sauditi e che venivano impiegate per alimentare la sanguinosa guerra in Yemen. Un conflitto che vede coinvolte, a livello di fornitori, anche altre nazioni del blocco occidentale: in queste ore attivisti di Amnesty International hanno accusato Regno Unito e Francia [oltre che Spagna e Italia] di “continuare a trasferire armi per miliardi di dollari” alla coalizione araba. Un commercio, aggiungono, che finisce per “infliggere sofferenze terribili alla popolazione”. 

Riyadh è da tempo al primo posto nel commercio di materiale bellico in una regione che detiene il primato per la corsa agli armamenti. “Crediamo che l’Arabia Saudita - ha affermato il ministro Usa della Difesa Jim Mattis - è parte della soluzione” ai problemi del Medio oriente e il conflitto yemenita “ha le ore contate”.

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