16/12/2010, 00.00
IRAQ
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Nuovo attacco ai cristiani iracheni. Ragazza rapita in casa a Mosul

Uomini armati hanno fatto irruzione nella serata del 15 dicembre in una casa cristiana di Mosul e hanno portato via con la forza una studentessa. Il patriarca Ignatius III Younan denuncia coperture degli atti di terrorismo contro i cristiani in Iraq.

Mosul (AsiaNews/Agenzie) – Nuovo attacco alla comunità cristiana in Iraq. Nella serata del 15 dicembre uomini armati hanno fatto irruzione in una casa di cristiani a Mosul, nel nord dell’Iraq. Un gruppo di uomini armati è entrato in una casa del quartiere di Karaj, ha preso con la forza la ragazza e l’ha trascinata via. Non si sa dove siano fuggiti, secondo il sito cristiano-iracheno Ankawa. La ragazza è una studentessa di un istituto tecnico locale.

E’ l’ennesimo attacco contro la comunità cristiana del Paese; a Mosul una volta vivevano 100mila cristiani, ma solo cinquemila ormai abitano nella zona, a causa dell’ondata crescente di fondamentalismo religioso, e degli attacchi contro di loro. E’ di queste ore la decisione del governo iracheno di proteggere le chiese cristiane con mura di cemento alte tre metri, per scongiurare episodi tragici come l’assalto alla cattedrale siro-cattolica di Baghdad il 31 ottobre.

Il patriarca siro-cattolico Ignatius Joseph III Younan ha chiesto nella sua omelia del 10 dicembre al governo iracheno di assicurare la sicurezza di tutti i cittadini iracheni, e in particolare dei cristiani, “che sono gente inerme, onesta e pacifica”. Il patriarca nella messa in ricordo dei “46 nuovi martiri” della chiesa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, svoltasi alla presenza di membri del governo ha denunciato il fatto che “la copertura del terrore che ha per bersaglio i cristiani iracheni è ancora ben presente dopo tanto tempo. E’ responsabilità del governo iracheno condurre indagini approfondite e corrette e grazie alle indagini scoprire i gruppi terroristi che hanno pianificato e finanziato il massacro, di qualsiasi parte religiosa o politica siano, e portarli pubblicamente di fronte alla giustizia”. Un’eco delle sue parole si è avuta a Strasburgo all’Europarlamento il 15 dicembre. ''I cristiani dell'Iraq vivono con la paura del futuro'' ha detto in quella sede mons. Athanase Matti Shaba Matoka, arcivescovo di Baghdad.

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