17/11/2008, 00.00
VIETNAM
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Nuovo attacco contro la parrocchia di Thai Ha

di J.B. An Dang
Un funzionario del Comitato del popolo tenta di tenere occupati i Redentoristi, mentre membri delle organizzazioni del Partito attaccano la cappello di San Gerardo. Chiamati da campane, telefonate ed e mail, accorrono centinaia di fedeli e gli assalitori si allontanano. L’operazione suscita inquietanti interrogativi.
Hanoi (AsiaNews) – Suscita inquietanti interrogativi l’attacco condotto sabato notte da gruppi di attivisti del Partito comuista contro la cappella di San Gerardo, che si trova all’interno del terreno della parrocchia di Thai Ha. Simile a quello condotto il 21 settembre contro lo stesso obiettivo, esso ha visto la partecipazione di un delegato del Comitato del popolo di Quang Trung (municipio di quartiere), mentre forze di polizia e reparti della sicurezza assistevano passivamente al saccheggio della cappella, che non ha avuto gravi conseguenze solo per l’immediato arrivo sul posto di fedeli di Thai Ha e di altre parrocchie.
  
Padre Joseph Nguyen Van That, vicesuperiore del convento dei Redentoristi, che cura anche la parrocchia, racconta che “alle 10 di sera, un delegato del Comitato del popolo di Quang Tri è venuto al convento dicendo di volere un incontro urgente con i Redentoristi”. Una manovra “chiaramente diversiva”, mentre “centinaia di persone si riunivano per attaccare la cappella”.
 
C’erano funzionari di polizia, membri di un’associazione femminile, giovani del Partito. Hanno cominicato a gridare, a lanciare pietre contro il santuario, cercando di provocare allo scontro sacerdoti e fedeli presenti. A chiamare i cattolici erano state le campane della chiesa, ma anche telefonate ed e-mail indirizzate alle parrocchie di Hanoi. Alle 11 i fedeli erano abbastanza numerosi e, senza rispondere alle provocazioni, hanno tentato di entrare nella cappela.
 
Gli agenti, non intervenuti per fermare l’attacco, tentavano (nella foto) di non far entrare i fedeli. Un parrocchiano ha raccontato che ad un certo punto un gruppetto che stava partecipando all’attacco ha chiesto alla polizia se poteva appiccare il fuoco. “Attendete disposizioni dai funzionari”, è stata la risposta.
 
Alle 23.30 l’ingrossarsi del numero dei fedeli presenti ha spinto gli assalitori a lasciare il campo.
 
Eglises d’Asie riferisce che abitanti del quartiere hanno raccontato che fin dal pomeriggio, mentre in chiesa si celebrava la festa dei martiti vietnamiti, i Giovani comunisti erano riuniti nelle loro sedi per mettere a punto l’operazione. Lo stesso stava avvenendo, in contemporanea, nei locali della Sicurezza del quartiere.
 
Una lettera di denuncia dell’accaduto è stata indirizzata da padre Matthew Vu Khoi Phung, superiore del monastero, al Comitato del popolo di Hanoi ed alla polizia di Hanoi e del distretto di Dong Da.
 
A preoccupare i cattolici sono le domande sul perché dell’attacco, giunto dopo che si è conclusa nel modo voluto dalle autorità – e cioè con un rifuito - la richiesta dei Redentoristi di ottenere la restituzione del terreno della parrocchia. Qualcuno pensa ad una rappresaglia – il terreno che era stato concesso ad una impresa di abbbigliamento è stato trasformato in un parco pubblico – e teme che ci saranno ulteriori aggressioni contro monastero, parrocchìa e cappella.
 
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