30/04/2010, 00.00
ISRAELE-PALESTINA-USA
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Obama sta pensando a una conferenza per creare lo Stato palestinese

L’idea nel caso di un fallimento dei colloqui indiretti tra palestinesi e israeliani. Il presidente americano avrebbe già contattato leader europei. Abbas potrebbe presentare una richiesta di riconoscimento all’Onu. Netanyahu che si prepara a incontrare Mubarak, ha vinto una battaglia interna al Likud contro i fautori delle colonie.
Gerusalemme (AsiaNews) – Il presidente Obama sta pensando a una conferenza internazionale sul Medio Oriente - e a tale scopo avrebbe già contattato alcun leader europei - che avrebbe tra i suoi obiettivi la creazione di uno Stato palestinese. Questo nel caso in cui fallissero i tentativi in corso di riavviare il processo di pace attraverso i colloqui indiretti tra israeliani e palestinesi. Lo afferma oggi l’israeliano Haaretz, che cita alti funzionari israeliani, che in tal modo confermerebbero una ipotesi avanzata nei giorni scorsi dalla stamppa americana.
 
Sempre oggi, il Jerusalem Post sostiene che il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, si prepara a chiedere alle Nazioni Unite il riconoscimento di uno Stato palestinese entro i confini precedenti la guerra del 1967. Anzi, secondo “alcuni del governo”, Abbas avrebbe in mente di di saltare la fase dei colloqui, chiedendo direttamente all’Onu il riconoscimento dello Stato palestinese, indipendentemente dalla conclusione di una pace con Israele.
 
Vere o no, i due quotiidiani confermno che la questione mediorientale sta registrando una serie di movimenti: l’inviato americano per la regione, Gordon Mitchell si prepara a un nuovo giro di incontri con Abbas e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, per quei colloqui indiretti ai quali hanno dato sostegno i ministri degli esteri della Lega araba; lunedì Netanyahu parlerà del rilancio del processo di pace con il presidente egiziano Hosni Mubarak, che sicuramente gli chiederà qualche gesto di nuona volontà: venerdì Abbas andrà a Pechino per ottenere una conferma del sostegno cinese alla causa palestinese.
 
In questo quadro, la voce di un progetto Obama appare, quanto meno, una ulteriore pressione su Israele. Secondo tale ipotesi, il presidente americano vorrebbe coinvolgere il Quartetto (Onu, Usa, Unione europea e Russia) nel progetto per la creazione dello Stato palestinese. Il progetto verrebbe presentato entro la fine di quest’anno.
  
Il governo israeliano, da parte sua, sembra intenzionato a compiere qualche passo di un qualche rilievo. In tal senso viene interpretato il grando impegno messo in campo da Netanyahu per ottenere una schiacciante vittoria nel Comitato centrale del suo partito, il Likud. Si tratta di una questione apparentemente tecnica, ma che è servita a “contare” la minoranza estremista del partito, schierata a favore delle colonie in Cisgiordania e Gerusalemme.
 
Sugli insediamenti, tema centrale dei colloqui di pace e quindi nei rapporti con gli Stati Uniti, va registrata anche una significativa presa di posizione del ministro degli interni, Eli Yishai, che ha chiesto al Comitato per le costruzioni a Gerusalemme di essere informato su qualsiasi progetto che l’amministrazione americana possa giudicare diplomaticamente sensibile.
 
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