02/08/2006, 00.00
ISRAELE - LIBANO
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Olmert: guerra fino all'arrivo della forza internazionale

Il premier israeliano annuncia che gli attacchi ad Hezbollah continueranno fino all'invio di una "effettiva" forza internazionale "dotata di unità di combattimento". Offensiva lampo a Baalbek: catturati 5 miliziani del Partito di Dio.

Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) – L'offensiva contro Hezbollah proseguirà finché una forza internazionale non sarà dispiegata nel sud del Libano. Lo ha annunciato oggi il premier israeliano Ehud Olmert.

"Se, come speriamo, una forza internazionale, dotata di forza effettiva con unità di combattimento, sarà sul terreno nel sud del Libano, allora saremo in grado di fermare il fuoco", ha dichiarato. Secondo quanto riferito dal primo ministro le operazioni militari israeliane, in corso da 22 giorni, hanno ormai annientato gran parte delle capacità militari dei guerriglieri del Partito di Dio: "Oltre 700 postazioni Hezbollah sono state completamente spazzate via dall'esercito israeliano".

Intanto sempre Israele fa sapere che l'incursione lampo di paracadutisti appoggiati da elicotteri d'assalto lanciata ieri notte nella valle della Bekaa - Libano orientale - ha portato alla cattura di 5 miliziani Hezbollah. La polizia libanese e la tv del Partito di Dio, al-Manar, sostengono che si trattasse di semplici civili, ma il capo di stato maggiore israeliano, generale Dan Halutz, ha indirettamente smentito tale versione: "Durante l'operazione a Baalbek, le nostre forze speciali hanno catturato cinque membri di Hezbollah, e altri dieci sono stati colpiti".

Secondo le stime diffuse ieri dal libanese High Level Committe, gli attacchi di Israele hanno ucciso 828 persone e ferite 3200 nelle ultime tre settimane. Le forze di Hezbollah hanno lanciato 1900 razzi sul nord d'Israele, uccidendo 18 civili e ferendone più di 300.

Continuano le denunce di organizzazioni umanitarie che operano in Libano secondo le quali i corridoi umanitari in Libano non funzionano affatto. Caritas e Medici senza frontiere oggi confermiamo che "i corridoi umanitari non ci sono e  non vi è sicurezza garantita per i convogli di viveri e persone".

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