11/06/2005, 00.00
ASIA
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Oms: maggiore trasparenza sull'influenza aviaria

Il direttore della sezione Pacifico dell'Organizzazione mondiale della sanità chiede ai governi asiatici maggiore trasparenza e vigilanza per impedire ulteriori contagi.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) -  Maggiore vigilanza e maggiore trasparenza per monitorare l'imprevedibile evoluzione dell'influenza aviaria. E' quanto ha chiesto Shigeru Omi, direttore della sezione Western Pacific dell'Organizzazione mondiale della sanità ( Oms ), che ha dichiarato: "Riguardo all'influenza aviaria, qualsiasi cosa potrebbe accadere".

Il virus H5N1 ha ormai contagiato tutta l'Asia: secondo fonti dell'Oms è instabile e può evolversi fino a raggiungere un alto tasso di patogenicità [in grado di colpire geni di tipo diverso ndr]. Omi ha spiegato che – rispetto al Vietnam – il virus è apparso più patogenetico in Cina: la sua diffusione nel Qinghai e nello Xinjiang [regioni centro-nord del Paese] ha ucciso infatti alcune specie di volatili che in un primo momento si erano dimostrate immuni al contagio. Il virus ha quindi fatto un salto di specie: dopo i recenti contagi l'Oms teme che possa passare ad una fase di diretto contagio umano. Nel Vietnam l'H5N1 è apparso ancora più instabile: sebbene il tasso di  mortalità sia sceso dal 70% del 2004 al 20% del 2005 vi sono state persone infette dal virus che non hanno mostrato alcun sintomo.

 "Le informazioni - sostiene Omi - devono circolare in tempo reale e in totale trasparenza". Il responsabile ha chiesto al governo cinese di permettere all'Oms di effettuare analisi su alcuni campioni del virus e a tutti i Paesi dell'Asia di sviluppare vaccini e creare medicine antivirali "in previsione di una possibile pandemia". Hend Bekedam - direttore della sezione Cina dell'Oms – ha dichiarato che Pechino non ha ancora approvato un'ispezione del territorio.

Alla fine dello scorso mese, più di mille uccelli selvatici del lago della riserva naturale di Qinghai sono stati sterminati dal virus H5N1. Il governo ha confermato uno scoppio del virus anche nel Xinjiang, dove sono morte 17.910 oche. Fonti ufficiali sostengono che sono entrambi casi isolati e che "è tutto sotto controllo" ma le autorità hanno ordinato di chiudere tutti i mercati di pollame a Tacheng.
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