31/01/2022, 11.03
YEMEN - ONU
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Onu: gli yemeniti alla fame mangiano foglie per sopravvivere

L’allarme lanciato dal Programma alimentare mondiale, che parla di emergenza in continuo aumento per “guerra e declino economico”. Oltre 16 milioni di persone soffrono di fame acuta. Dal gennaio 2020 al maggio 2021 morti quasi 2mila bambini soldato. L’addestramento riguarda anche minori di soli sette anni. 

Sana’a (AsiaNews) - La crescente povertà in Yemen, acuita da un conflitto che ha registrato di recente una escalation di violenze con attacchi quotidiani nel Paese e oltre-confine in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti, ha costretto le famiglie a cibarsi di foglie per sopravvivere. È l’allarme lanciato dagli esperti Onu del Programma alimentare mondiale (Pam), secondo cui sono sempre più numerose le persone a rischio fame e carestia grave, anche i bambini. 

In una nota pubblicata ieri, l’agenzia delle Nazioni Unite sottolinea che la cronica mancanza di cibo è “un’emergenza in continuo aumento” nella nazione araba, contraddistinta da “guerra e declino economico”. “Le famiglie in alcune delle aree più colpite dello Yemen - prosegue il comunicato - come Hajjah [nel nord-ovest], stanno attuando misure figlie della disperazione, come quella di mangiare foglie pur di sopravvivere”. 

In un messaggio diffuso su twitter, il Programma alimentare mondiale ha pubblicato la foto di una famiglia yemenita che cucinava foglie. Solo il mese scorso l’agenzia Onu poneva la questione della progressiva diminuzione degli aiuti legata al drastico calo dei fondi a disposizione, e necessari per allentare le sofferenze croniche e la fame di ampie fette della popolazione. 

Stime recenti Pam riferiscono che oltre 16 milioni di yemeniti, più della metà del Paese, soffrono di fame acuta, mentre 2,3 milioni di bambini sono a rischio malnutrizione. La guerra civile divampata nel 2014 e l’ingresso nel marzo dell’anno successivo di una coalizione araba guidata dai sauditi in lotta contro le milizie ribelli Houthi (sostenute dall’Iran) ha innescato una delle peggiori crisi umanitarie al mondo. Stime Onu affermano che circa l’80% della popolazione (pari a 30 milioni di persone) necessita di assistenza e protezione, oltre 13 milioni sono a rischio malnutrizione.

Il conflitto ha determinato perdite all’economia nazionale per 126 miliardi di dollari, mentre sul terreno continua ad aumentare il numero dei bambini soldato uccisi nei combattimenti. Da un rapporto commissionato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite emerge che sono quasi 1500 i minori - anche bambini di 10 anni - morti a causa della guerra nel 2020 e diverse centinaia lo scorso anno. Dal 2015 sono più di 10mila i minori uccisi, non solo a causa dei bombardamenti o negli attacchi incrociati, ma direttamente coinvolti nel conflitto: nel rapporto di 300 pagine consegnato al Consiglio di sicurezza si parla di 1.406 bambini reclutati dagli Houthi e morti sul campo di battaglia nel 2020 e 562 fra gennaio e maggio dello scorso anno.

I bambini sono addestrati dai ribelli filo-Teheran a gridare “morte all’America, morte a Israele”. In un campo vi sono anche piccoli di sette anni cui viene insegnato a pulire le armi o a sfuggire ai razzi. Gli esperti delle Nazioni Unite si appellano alle parti in lotta perché non usino “scuole, campi estivi o moschee per reclutare i bambini” e chiedono pene esemplari per chi viola le norme. 

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