30/08/2019, 08.58
SIRIA - ONU
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Onu: tre milioni di civili a rischio nell’offensiva russo-siriana a Idlib

Di questi, almeno due terzi sono donne e bambini. Per l’inviato speciale delle Nazioni Unite la lotta al “terrorismo” non giustifica il grave pericolo per la popolazione. Allo studio una risoluzione per il cessate il fuoco nella regione. Mosca pronta a esercitare il diritto di veto. Di 400mila sfollati, la metà vive all’aperto o in ripari di fortuna.

Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Le operazioni “antiterrorismo” operate da Damasco con il sostegno dell’alleato russo nel contesto dell’offensiva a Idlib, ultima roccaforte di jihadisti e ribelli, non può giustificare il grave pericolo corso da tre milioni di civili, che rischiano la vita. È l’allarme lanciato ieri dall’inviato speciale Onu per la Siria Geir Pedersen, durante un incontro al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite al Palazzo di Vetro di New York.

Il diplomatico ha sottolineato che gli attacchi estremisti “devono finire” ma, al contempo, le operazioni militari “non possono mettere in pericolo tre milioni di civili” i quali devono poter beneficiare di “una protezione in virtù del diritto umanitario”. Per questo tutte le attività che sono causa “di morti e di sfollati” nel contesto della popolazione “devono cessare immediatamente”. 

Secondo stime delle Nazioni Unite, dall’inizio delle ostilità nel nord-ovest della Siria nell’aprile scorso si sono registrate oltre 550 vittime civili e fino a 400mila sfollati. Almeno la metà delle persone che hanno dovuto abbandonare le loro case vivono all’aria aperta o sotto gli alberi, in ripari di fortuna e inadeguati in vista della stagione fredda. 

Su iniziativa di Belgio, Kuwait e Germania il Consiglio di sicurezza Onu dovrà votare - ma la data è ancora da stabilire - una risoluzione che impone l’immediato cessate il fuoco nel nord-ovest della Siria. A questo si aggiunge la necessità di proteggere tutte le installazioni civili, anche e soprattutto le cliniche mediche e gli ospedali. Il testo prevede infine la possibilità di accesso umanitario senza restrizioni in tutto il territorio nazionale. 

Iniziative che sembrano indispettire Mosca, alleato di Damasco sul terreno. Dmitri Polyanskiy, ambasciatore aggiunto della Russia all’Onu, sottolinea “l’impressione” secondo cui “ogni volta che vi sono iniziative militari sul terreno, vi sono dei progetti come questo” che mirano a fermare la lotta contro terroristi e jihadisti. Il Cremlino si riserva il proposito di studiare a fondo il testo ed esercitare un eventuale diritto di veto come fatto già decine di volte in passato. 

Sulla questione è intervenuto anche il segretario generale aggiunto delle Nazioni Unite Mark Lowcock, il quale ha sottolineato che il Consiglio di sicurezza “può prendere provvedimenti” per “proteggere i civili e assicurare il pieno rispetto del diritto umanitario internazionale”. Egli ha poi ricordato che fra i tre milioni di civili sotto assedio e a rischio nella provincia di Idlib, i due terzi sono rappresentati da donne e bambini. “Non vi è alcuna giustificazione” ha concluso l’alto diplomatico Onu, per gli attacchi contro ospedali, scuole, mercati o impianti di trattamento. 

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