27/06/2025, 13.44
VATICANO
Invia ad un amico

Papa a 32 nuovi sacerdoti: 'Siate vicini al gregge, senza fare differenze'

Oggi a San Pietro Leone XIV ha presieduto la messa che conclude il Giubileo dei presbiteri. Nuovi ordinati anche da India, Sri Lanka, Vietnam e Corea del Sud. L'invito a donare il perdono, cercare chi è escluso e "fare tesoro" delle storie di "missionari e campioni della carità". Ezechiele ricorda che l'amore di Dio è "universale": "Non c'è posto per divisioni e odi".

Città del Vaticano (AsiaNews) - Alle 9 di oggi - solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e 29esima Giornata mondiale di preghiera per la santificazione dei sacerdoti - papa Leone XIV ha presieduto all’Altare della Confessione della basilica di San Pietro la messa con 32 ordinazioni sacerdotali, che conclude il Giubileo dedicato ai presbiteri. I nuovi sacerdoti ordinati provengono da tutto il mondo, compresa una rappresentanza asiatica da India, Sri Lanka, Vietnam e Corea del Sud. “Siate vicini al vostro gregge, donate il vostro tempo e le vostre energie per tutti, senza risparmiarvi, senza fare differenze”, ha detto loro il pontefice.

Al termine dell’omelia Prevost si è rivolto proprio agli ordinandi, che subito dopo hanno ricevuto l’imposizione delle mani. A loro ha comunicato delle “cose semplici”, ma “importanti per il vostro futuro e per quello delle anime che vi saranno affidate”. “Amate Dio e i fratelli, siate generosi, ferventi nella celebrazione dei Sacramenti, nella preghiera, specialmente nell’Adorazione, e nel ministero”. Sono inviti che derivano dal “fianco squarciato del Crocifisso e l’esempio dei santi”. L’invito è di ricordare questi ultimi, in quanto la Chiesa “nella sua storia millenaria, ha avuto – e ha ancora oggi – figure meravigliose di santità sacerdotale”. Fin dalle sue origini si sono susseguiti “missionari e campioni della carità”.

Sono esistenze di cui “fare tesoro”, ha aggiunto il papa, che possono ispirare e rappresentano un modello da seguire nel proprio ministero sacerdotale. “Interessatevi alle loro storie, studiate le loro vite e le loro opere, imitate le loro virtù, lasciatevi accendere dal loro zelo, invocate spesso, con insistenza, la loro intercessione!”, è l’invito che ha rivolto Leone XIV ai 32. In quanto il mondo di oggi propone troppo spesso “modelli di successo e di prestigio discutibili e inconsistenti. Non lasciatevene affascinare!”, ha aggiunto il vescovo di Roma. “Guardate piuttosto al solido esempio e ai frutti dell’apostolato, molte volte nascosto e umile […] e continuatene la memoria con la vostra fedeltà”. 

All’inizio dell’omelia Prevost ha espresso la “gioia” di celebrare l’Eucaristia nel contesto del Giubileo, presso la tomba dell’apostolo Pietro. “Parlare del Cuore di Cristo in questa cornice è parlare dell’intero mistero dell’incarnazione, morte e risurrezione del Signore, affidato in modo particolare a noi affinché lo rendiamo presente nel mondo”. È seguito il commento alle letture del giorno. Nella prima, dal libro di Ezechiele (Ez 34,11-16), Dio è rappresentato come “un pastore che passa in rassegna il suo gregge”, che cerca quelle “perdute” e “ferite”, ha proseguito papa Leone XIV. Il profeta ricorda “in un tempo di grandi e terribili conflitti, che l’amore del Signore, da cui siamo chiamati a lasciarci abbracciare e plasmare, è universale”. Ai suoi occhi, infatti, “non c’è posto per divisioni e odi di alcun tipo”. 

Nella seconda lettura, dalla lettera di San Paolo ai Romani (Rm 5,5b-11), l’apostolo delle genti “ci invita ad abbandonarci all’azione trasformante del suo Spirito che abita in noi, in un quotidiano cammino di conversione”, ha sottolineato papa Leone. Dio non abbandona mai, “noi però siamo chiamati a cooperare con Lui, prima di tutto mettendo al centro della nostra esistenza l’Eucaristia”, e poi tramite i sacramenti e la preghiera. Nel Vangelo (Lc 15,3-7) Dio gioisce “per il ritorno all’ovile di una sola delle sue pecore”. “È un invito a farci […] seme di concordia in mezzo ai fratelli, caricandoci sulle spalle chi si è perduto, donando il perdono a chi ha sbagliato, andando a cercare chi si è allontanato o è rimasto escluso, curando chi soffre nel corpo e nello spirito”. Dando così vita a un “grande scambio d’amore”. 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Sierra Leone, sacerdote filippino: Resto qui e sfido l'ebola per i miei fedeli
31/10/2014
Pellegrini da Pechino e Shanxi alla messa con papa Francesco per la conclusione del Giubileo
21/11/2016 10:46
Papa Francesco apre la Porta Santa in san Pietro: Giubileo della Misericordia nello “spirito del Vaticano II, del Samaritano”
08/12/2015
Papa: i cattolici offrano una partecipazione costruttiva, ricca di contenuti, ferma sui principi
05/09/2010
Papa: il primato romano è “necessario” nella Chiesa, oggi come in passato
05/03/2008


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”