21/08/2011, 00.00
VATICANO - GMG
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Papa: Condividete con gli altri la gioia che abbiamo ricevuto

Alla messa conclusiva della Gmg, Benedetto XVI propone ai giovani di entrare in relazione personale con Cristo, di scoprirlo sempre più nella Chiesa, di andare in tutto il mondo a testimoniarlo. La comunione non viene distribuita a tutti i partecipanti a causa dei danni provocati dal temporale della sera prima. La prossima Gmg mondiale sarà a Rio de Janeiro.
Madrid (AsiaNews) – “Nel vedervi qui, venuti in gran numero da ogni parte, il mio cuore si riempie di gioia pensando all’affetto speciale con il quale Gesù vi guarda. Sì, il Signore vi vuole bene e vi chiama suoi amici (cfr Gv 15,15). Egli vi viene incontro e desidera accompagnarvi nel vostro cammino, per aprirvi le porte di una vita piena e farvi partecipi della sua relazione intima con il Padre. Noi, da parte nostra, coscienti della grandezza del suo amore, desideriamo corrispondere con ogni generosità a questo segno di predilezione con il proposito di condividere anche con gli altri la gioia che abbiamo ricevuto”.

É il progetto di vita che Benedetto XVI ha consegnato stamane nella messa conclusiva della Giornata mondiale della gioventù (Gmg) a Madrid, nell’area dell’aeroporto Cuatro Vientos, trasformata in una sterminata distesa di bandiere, cappelli, magliette multicolori.

In questo spazio grande quanto oltre 50 campi di calcio, due milioni di giovani hanno passato la notte fra preghiere, danze, confessioni, riposo. Prima della celebrazione, il papa li ha salutati, ringraziandoli per il coraggio che hanno avuto nello sfidare ieri sera il maltempo e qualche difficoltà che si è avuta nella notte.

Il potente temporale della sera prima ha infatti danneggiato le 17 cappelle temporanee poste attorno al campo, in cui doveva avvenire l’adorazione perpetua lungo la notte. Una di esse è crollata, ferendo leggermente sette giovani spagnoli. La polizia ha isolato tutta la zona per la sicurezza. Questo rende oggi difficile trovare tutte le particole per 2 milioni di persone. Inoltre, a causa dell’enorme afflusso di giovani, alcuni percorsi di comunicazione sono stati riempiti dai nuovi venuti, rendendo impossibile il deflusso in alcune aree di Cuatro Ventos. Per tutto ciò, gli organizzatori hanno avvertito e chiesto ai giovani il sacrificio di fare a meno della comunione sacramentale, che è stata distribuita solo alle persone presenti sul palco e a pochissimi settori.

Riprendendo il vangelo della messa (Mt 16,13-20) il pontefice parla di “due modi distinti di conoscere Cristo”: il primo “considera Cristo come un personaggio religioso in più di quelli già conosciuti”; il secondo “va al di là dei semplici dati empirici o storici, ed è capace di cogliere il mistero della persona di Cristo nella sua profondità”.

“La fede – spiega il papa - non dà solo alcune informazioni sull’identità di Cristo, bensì suppone una relazione personale con Lui, l’adesione di tutta la persona, con la propria intelligenza, volontà e sentimenti alla manifestazione che Dio fa di se stesso. Così, la domanda «Ma voi, chi dite che io sia?», in fondo sta provocando i discepoli a prendere una decisione personale in relazione a Lui”.

“Cari giovani – aggiunge - anche oggi Cristo si rivolge a voi con la stessa domanda che fece agli apostoli: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispondetegli con generosità e audacia, come corrisponde a un cuore giovane qual è il vostro. Ditegli: Gesù, io so che Tu sei il Figlio di Dio, che hai dato la tua vita per me. Voglio seguirti con fedeltà e lasciarmi guidare dalla tua parola. Tu mi conosci e mi ami. Io mi fido di te e metto la mia intera vita nelle tue mani. Voglio che Tu sia la forza che mi sostiene, la gioia che mai mi abbandona”.

Siccome “non è possibile separare Cristo dalla Chiesa”, “seguire Gesù nella fede è camminare con Lui nella comunione della Chiesa. Non si può seguire Gesù da soli. Chi cede alla tentazione di andare «per conto suo» o di vivere la fede secondo la mentalità individualista, che predomina nella società, corre il rischio di non incontrare mai Gesù Cristo, o di finire seguendo un’immagine falsa di Lui”. “Vi chiedo, cari amici – aggiunge - di amare la Chiesa, che vi ha generati alla fede, che vi ha aiutato a conoscere meglio Cristo, che vi ha fatto scoprire la bellezza del suo amore”.

“Da questa amicizia con Gesù – conclude Benedetto XVI - nascerà anche la spinta che conduce a dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza. Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri. Quindi, non conservate Cristo per voi stessi! Comunicate agli altri la gioia della vostra fede. Il mondo ha bisogno della testimonianza della vostra fede, ha bisogno certamente di Dio”.

Anche la veglia di ieri era improntata alla missione nel mondo dove domina indifferenza e rifiuto della fede. Il papa oggi va oltre, spingendo i giovani alla missione universale: “Penso che la vostra presenza qui, giovani venuti dai cinque continenti, sia una meravigliosa prova della fecondità del mandato di Cristo alla Chiesa: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). Anche a voi spetta lo straordinario compito di essere discepoli e missionari di Cristo in altre terre e paesi dove vi è una moltitudine di giovani che aspirano a cose più grandi e, scorgendo nei propri cuori la possibilità di valori più autentici, non si lasciano sedurre dalle false promesse di uno stile di vita senza Dio”.

Il tema della missione verso i propri coetanei è il punto focale anche del suo saluto finale ai giovani della Gmg 2011. Anzi, il card. Stanislas Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici, che ha presentato i giovani come "la gioventù del papa", ha parlato di vero e proprio "invio missionario". Proprio per questo, cinque giovani hanno ricevuto dalle mani del pontefice un crocefisso, mentre tutti i giovani presenti hanno ricevuto un piccolo crocefisso da portare al collo, come segno di trstimonianza, che il papa ha benedetto.

E prima della fine della messa, Benedetto XVI ha detto loro: “Vi invito a dare un’audace testimonianza di vita cristiana davanti agli altri. Così sarete lievito di nuovi cristiani e farete sì che la Chiesa riemerga con vigore nel cuore di molti. Quanto ho pensato in questi giorni a quei giovani che attendono il vostro ritorno! Trasmettete loro il mio affetto, in particolare ai più sfortunati, e anche alle vostre famiglie e alle comunità di vita cristiana alle quali appartenete”.

Il papa ha dato poi appuntamento per la nuova Gmg mondiale nella città brasiliana di Rio de Janeiro: “Sono lieto di annunciare ora che la sede della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, nel 2013, sarà Rio de Janeiro. Chiediamo al Signore che già da questo momento assista con la sua forza quanti devono organizzarla e spiani il cammino ai giovani di tutto il mondo perché possano riunirsi nuovamente col Papa in questa bella città brasiliana”.

E subito dopo ha aggiunto: “Cari amici, prima di congedarci, e mentre i giovani di Spagna consegnano a quelli del Brasile la croce delle Giornate Mondiali della Gioventù, come Successore di Pietro, affido a tutti i presenti questo grande compito: portate la conoscenza e l’amore di Cristo a tutto il mondo. Egli vuole che siate suoi apostoli nel ventunesimo secolo e messaggeri della sua gioia. Non deludetelo! Grazie”.

E nel salutare i giovani di lingua portoghese, ha detto loro: "Spero di potervi incontrare fra due anni nella Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro".

La messa si è conclusa con la preghiera dell'Angelus, in un silenzio assoluto. Subito dopo la festa e l'entusiasmo, soprattutto dei giovani brasiliani.
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