14/02/2010, 00.00
VATICANO
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Papa: Il Vangelo di Cristo risponde alla sete di giustizia con la rivoluzione dell’amore

All’Angelus che precede il Mercoledì delle Ceneri, Benedetto XVI ha consegnato idealmente il suo Messaggio della Quaresima sul tema della giustizia. La giustizia di Dio “rialza chi è stato a torto umiliato”. La visita all’ostello della Caritas alla Stazione Termini. Gli auguri ai popoli dell’Asia per il Nuovo anno lunare, in particolare alla Cina e al Vietnam.
Città del Vaticano (AsiaNews) – “Il Vangelo di Cristo risponde positivamente alla sete di giustizia dell’uomo, ma in modo inatteso e sorprendente. Egli non propone una rivoluzione di tipo sociale e politico, ma quella dell’amore, che ha già realizzato con la sua Croce e la sua Risurrezione”. Così Benedetto XVI durante la sua riflessione oggi prima della preghiera dell’Angelus con i pellegrini radunati in piazza san Pietro.
 
Il tema della giustizia, ha spiegato, è al centro del suo Messaggio per la Quaresima di quest’anno (Cfr.: 04/02/2010 Papa: la giustizia di Dio non è quella degli uomini), che inizia il 17 febbraio, Mercoledì delle Ceneri. “Oggi – ha continuato - desidero, pertanto, consegnarlo idealmente a tutti, invitando a leggerlo e a meditarlo”.
 
Sulla Croce e resurrezione di Gesù “si fondano le beatitudini, che propongono il nuovo orizzonte di giustizia, inaugurato dalla Pasqua, grazie al quale possiamo diventare giusti e costruire un mondo migliore”.
 
In precedenza, prendendo spunto dal Vangelo della messa di oggi, il pontefice ha messo in luce proprio il legame fra le beatitudini e la giustizia. Facendo riferimento a Lc 6,20-26, egli ha detto: “Gesù, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, dice: "Beati voi, poveri… beati voi, che ora avete fame… beati voi, che ora piangete… beati voi, quando gli uomini… disprezzeranno il vostro nome’ per causa mia. Perché li proclama beati? Perché la giustizia di Dio farà sì che costoro siano saziati, rallegrati, risarciti di ogni falsa accusa, in una parola, perché li accoglie fin d’ora nel suo regno. Le beatitudini si basano sul fatto che esiste una giustizia divina, che rialza chi è stato a torto umiliato e abbassa chi si è esaltato (cfr Lc 14,11)”.
 
“Questa giustizia e questa beatitudine si realizzano nel ‘Regno dei cieli’, o ‘Regno di Dio’, che avrà il suo compimento alla fine dei tempi ma che è già presente nella storia. Dove i poveri sono consolati e ammessi al banchetto della vita, lì si manifesta già ora la giustizia di Dio. E’ questo il compito che i discepoli del Signore sono chiamati a svolgere anche nella società attuale”.
In mattinata Benedetto XVI si era recato all’ostello della Caritas romana, alla Stazione ferroviaria Termini, dove oltre all’accoglienza per persone senzatetto, vi sono anche servizi di poliambulatorio e una mensa sociale. All’Angelus, ricordando questa visita, egli ha aggiunto: “di cuore incoraggio quanti operano in tale benemerita istituzione e quanti, in ogni parte del mondo, si impegnano gratuitamente in simili opere di giustizia e di amore”.
 
Dopo la preghiera mariana, prima dei saluti nelle diverse lingue, il papa ha fatto gli auguri per il Nuovo anno ai molti popoli dell’Asia che oggi iniziano il Nuovo anno lunare della Tigre. “In vari Paesi dell’Asia – ha detto - ad esempio, alla Cina e al Vietnam, e in molte comunità sparse nel mondo si celebra oggi il capodanno lunare. Sono giorni di festa, che quei popoli vivono come occasione privilegiata per rinsaldare i vincoli familiari e generazionali. Auguro a tutti di mantenere e accrescere la ricca eredità di valori spirituali e morali, che si radicano saldamente nella cultura di quei popoli”.
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