06/12/2009, 00.00
VATICANO
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Papa: Il Vangelo non è una leggenda. Un invito per Copenhagen

Benedetto XVI ricorda che Gesù è un personaggio storico, inserito in un preciso contesto. L’aiuto dall’Immacolata per la Chiesa in lotta “tra il deserto e il giardino, tra il peccato che inaridisce la terra e la grazia che la irriga”. A Copenhagen per la salvaguardia del creato, seguendo le leggi di Dio nella natura, e per varare stili di vita sobri e rispettosi dei più poveri.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Il Vangelo non è una leggenda, ma il racconto di una storia vera” e “Gesù di Nazaret è un personaggio storico”: così Benedetto XVI all’Angelus di oggi. In una piazza san Pietro stracolma di oltre 30 mila pellegrini, il pontefice ha anche ricordato la Conferenza Onu sul clima che si apre domani a Copenhagen.

Commentando il vangelo di san Luca (3,1-6) della seconda domenica di Avvento, il papa ha detto: “L’Evangelista punta il riflettore su Giovanni Battista, che del Messia fu il precursore, e traccia con grande precisione le coordinate spazio-temporali della sua predicazione”. Il pontefice fa notare che nel brano si citano con abbondanza “riferimenti a tutte le autorità politiche e religiose della Palestina nel 27/28 d.C.” (l’imperatore Tiberio, i governatori Ponzio Pilato, Erode, Filippo, Lisania, e i sommi sacerdoti Anna e Caifa). E aggiunge: “L’Evangelista vuole avvertire chi legge o ascolta che il Vangelo non è una leggenda, ma il racconto di una storia vera, che Gesù di Nazaret è un personaggio storico inserito in quel preciso contesto”.

Gli abbondanti riferimenti hanno pure un secondo motivo: “Dopo questa ampia introduzione storica, il soggetto diventa ‘la parola di Dio’, presentata come una forza che scende dall’alto e si posa su Giovanni il Battista”. “La Parola di Dio – continua il pontefice - è il soggetto che muove la storia, ispira i profeti, prepara la via del Messia, convoca la Chiesa. Gesù stesso è la Parola divina che si è fatta carne nel grembo verginale di Maria: in Lui Dio si è rivelato pienamente, ci ha detto e dato tutto, aprendoci i tesori della sua verità e della sua misericordia. Prosegue ancora sant’Ambrogio nel suo commento: "Discese dunque la Parola, affinché la terra, che prima era un deserto, producesse i suoi frutti per noi" (ibid.)”.

Ricordando poi che l’8 dicembre è la festa dell’Immacolata Concezione, il papa aggiunge: “Maria è l’Immacolata … [ma] la Chiesa ha continuamente bisogno di purificarsi, perché il peccato insidia tutti i suoi membri. Nella Chiesa è sempre in atto una lotta tra il deserto e il giardino, tra il peccato che inaridisce la terra e la grazia che la irriga perché produca frutti abbondanti di santità. Preghiamo dunque la Madre del Signore affinché ci aiuti, in questo tempo di Avvento, a ‘raddrizzare’ le nostre vie, lasciandoci guidare dalla parola di Dio”.

Dopo la preghiera mariana, Benedetto XVI ha ricordato la Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici, che si apre domani a Copenhagen, con cui la comunità internazionale vuole studiare modalità per contrastare il riscaldamento globale. “Auspico – ha detto il papa - che i lavori aiuteranno ad individuare azioni rispettose della creazione e promotrici di uno sviluppo solidale, fondato sulla dignità della persona umana ed orientato al bene comune. La salvaguardia del creato postula l’adozione di stili di vita sobri e responsabili, soprattutto verso i poveri e le generazioni future. In questa prospettiva, per garantire pieno successo alla Conferenza, invito tutte le persone di buona volontà a rispettare le leggi poste da Dio nella natura e a riscoprire la dimensione morale della vita umana”.

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